La domanda dei figli di coppie omosessuali a cui doovremo rispondere
— 10 Febbraio 2015 — pubblicato da Redazione. —Caro Giudice Kennedy,
giugno è vicino, e con esso arriverà la sua decisione sulla questione politica più controversa del nostro tempo: il matrimonio. Scrivo perché io sono uno dei tanti bambini con genitori gay che credono che dovremmo proteggere il matrimonio.
Credo che lei avesse ragione quando, durante la discussione sulla Proposizione 8, ha detto: “La voce di questi bambini [di genitori dello stesso sesso] è importante”. Vorrei spiegare perché penso che la ridefinizione del matrimonio significherebbe togliere a questi bambini i loro diritti più fondamentali.
È molto difficile parlare di questo argomento, perché amo la mia mamma. La maggior parte di noi bambini con genitori gay lo fanno. Ci piacciono molto anche i loro partners. Non si sente molto la nostra voce, perché, per quanto riguarda i mezzi di comunicazione, è impossibile che si possa amare il genitore gay e, allo stesso tempo, contrastare il matrimonio gay. Molti sono del parere che io non dovrei esistere. Ma io esisto, e io non sono l’unico.
Questo dibattito, al suo interno, è su un’unica cosa.
Si tratta di bambini.
La definizione del matrimonio non dovrebbe avere nulla a che fare con la diminuzione della sofferenza emotiva all’interno della comunità omosessuale. Se la Corte Suprema fosse stata in grado di emettere sentenze che influenzassero i sentimenti, il razzismo sarebbe finito 50 anni fa. Né questo problema riguarda in primo luogo il fiorista, il panettiere, o il produttore di candelabri, anche se il reale impatto sui quei cittadini privati è ben pubblicizzato. Non è affare della Corte Suprema coinvolgersi nel romanticismo o nelle relazioni interpersonali. Mi auguro vivamente che la sua decisione nel mese di giugno sarà priva di qualsiasi considerazione di questo tipo.
Il Governo dovrebbe promuovere il benessere dei bambini
I bambini sono il motivo per cui il governo ha un ruolo in questa discussione. Il Congresso era all’altezza della situazione nel 1996, quando passò il Defense of Marriage Act, affermando:
In fondo, la società civile ha un interesse a mantenere e proteggere l’istituzione del matrimonio eterosessuale, perché ha un interesse profondo e costante ad incoraggiare la procreazione responsabile e l’educazione dei figli. In poche parole, il governo ha un interesse nel matrimonio perché ha un interesse nei bambini.
Non c’è differenza tra il valore delle persone eterosessuali e omosessuali. Tutti noi meritiamo uguale protezione e opportunità in ambito accademico, per l’abitazione, l’occupazione, e le cure mediche, perché siamo tutti esseri umani creati a immagine di Dio.
Tuttavia, quando si tratta di procreazione ed educazione dei figli, le coppie dello stesso sesso e le coppie di sesso opposto sono del tutto diverse e dovrebbero essere trattate in modo diverso per il bene dei figli.
Quando due adulti che non possono procreare vogliono crescere dei figli insieme, da dove vengono quei bambini? Ogni bambino è concepito da una madre e un padre ai quali quel bambino ha un diritto naturale. Quando un bambino viene inserito in una famiglia omosessuale, egli perde almeno una relazione genitoriale critica e una vitale influenza bi-genere. La natura dell’unione degli adulti garantisce questo. Quando con l’adozione, il divorzio, o la riproduzione per mezzo di terzi, gli adulti soddisfano i i desideri del loro cuore, il bambino paga il costo più significativo: perdere uno o più dei suoi genitori biologici.
Fare una politica che privi intenzionalmente i bambini dei loro diritti fondamentali è qualcosa che non dovremmo approvare, incentivare, o promuovere.
Le voci dei bambini
Quando lei ha sottolineato quanto siano importanti le voci dei bambini con genitori gay, probabilmente anticipava una risposta diversa. Forse vi aspettavate che i figli di unioni omosessuali avrebbero avuto da dire solo cose luccicanti su come la loro famiglia è “proprio come quelle di tutti gli altri”. Forse lei si aspettava di sentirli dire che l’unica cicatrice sulla loro vita altrimenti idilliaca è che le loro due mamme o i due papà non potevano essere legalmente sposati. Se i figli di tali unioni erano tutti felici e ben sistemati, sarebbe stato più facile per voi emettere una sentenza buonista che sarebbe tanto popolare.
Mi identifico con l’istinto di questi bambini che sono protettivi verso il genitore gay. In realtà, l’ho fatto anch’io. Mi ricordo quante volte ho ripetuto il mio discorso: “Sono così felice che i miei genitori hanno divorziato in modo che io potessi conoscere tutte voi donne meravigliose” Io ho bevuto la lode e assaporato i riconoscimenti. Le donne nella cerchia di mia madre svenivano per la mia maturità, la mia mondanità. L’ho detto più e più volte, e ogni volta che lo ripetevo la mia prestazione migliorava. Era quello che tutti gli adulti della mia vita volevano sentire. Avrei potuto essere l’annuncio di servizio pubblico per la genitorialità gay.
Io rabbrividisco quando ci penso ora, perché era una bugia. Il divorzio dei miei genitori è stato l’evento più traumatico nei miei 38 anni di vita. Benché amassi le compagne e le amiche di mia madre, avrei scambiato ognuna di loro per avere la mia mamma e il mio papà che mi amassero sotto lo stesso tetto. Questa non dovrebbe essere una sorpresa per nessuno disposto a rimuovere la lente della correttezza politica che tutti sembrano avere sugli occhi.
I bambini vogliono essere amati dalla loro madre e dal loro padre, e che essi si amino fra di loro. Non ho amarezza verso nessuno dei miei genitori. Al contrario, sono grato per lo stretto rapporto con entrambi e per il ruolo che svolgono nella vita dei miei figli. Ma amare i miei genitori e guardare criticamente l’impatto della disgregazione della famiglia, sono cose che non si escludono a vicenda.
Ora che sono un genitore, vedo chiaramente le belle differenze che mio marito e io portiamo nella nostra famiglia. Vedo la completezza e la salute che i miei figli ricevono perché hanno entrambi i genitori che vivono con loro e che li amano. Vedo quanto sia importante il ruolo del padre e come io sia insostituibile come loro madre. Noi giochiamo ruoli complementari nella loro vita, e nessuno di noi è ininfluente. In realtà, siamo entrambi importanti. E ‘quasi come se madre natura avesse fatto bene tutta questa faccenda della riproduzione.
Il genitore mancante
Non sto dicendo che l’essere omosessuale renda incapaci di genitorialità. Mia madre era un genitore eccezionale, e gran parte di quello che faccio come madre è un riflesso di come lei mi amava e mi cresceva. Questo riguarda il genitore mancante.
Parlate con qualsiasi bambino con genitori gay, soprattutto quelli vecchi abbastanza per riflettere sulle loro esperienze. Se chiedete ad un bambino allevato da una coppia di lesbiche, se amano le sue due mamme, probabilmente otterrete un sonoro “sì!”. Chiedete del loro padre, e vi troverete davanti un doloroso silenzio, o una confessione di struggente nostalgia, o il riconoscimento che hanno un padre che vorrebbero poter vedere più spesso. L’unica cosa che non si sente è l’indifferenza.
Qual è la vostra esperienza con i bambini che hanno i genitori divorziati, o sono nati per mezzo di terzi, o sono vittime di abbandono? Non gli interessa il loro genitore mancante? Pretendono di non aver mai passato una notte insonne a chiedersi perché i loro genitori li hanno abbandonati, che aspetto hanno, o se amano il loro bambino? Ovviamente no. Siamo fatti per conoscere, ed essere conosciuti, da entrambi i nostri genitori. Quando uno è assente, quell’assenza lascia una ferita aperta per tutta la vita.
L’opposizione alzerà la voce sugli studi in cui i ricercatori hanno concluso che i bambini in famiglie omosessuali presumibilmente se la passano “anche meglio!” rispetto a quelli provenienti da famiglie biologiche intatte. Lasciamo da parte i problemi metodologici con tali studi e fermiamoci a pensare per un momento.
Se è pacifico nella scienza sociale che i bambini soffrono molto quando sono abbandonati dai loro genitori biologici, quando i genitori divorziano, quando un genitore muore, o quando sono concepiti tramite un donatore, allora come può essere possibile che miracolosamente stiano “anche meglio!” quando vengono allevati in famiglie omosessuali? Ogni bambino allevato da “due mamme” o “due papà” è arrivato in quella famiglia (omosessuale) con uno di questi quattro metodi traumatici. Crescere sotto l’arcobaleno può miracolosamente spazzare via tutti gli effetti negativi e il dolore che circonda la perdita e la privazione quotidiana di uno o di entrambi i genitori? La spiegazione più probabile è che i ricercatori avvertono la stessa pressione, come il resto di noi sente, a dimostrare che amano i loro amici gay.
I bambini hanno il diritto di essere amati dalla loro madre e dal loro padre
Come la maggior parte degli americani, ritengo che gli adulti abbiano la libertà di vivere come vogliono. Mi oppongo inequivocabilmente alla criminalizzazione delle relazioni gay. Ma definire correttamente il matrimonio non criminalizza nulla. E l’interesse del governo nel matrimonio riguarda i bambini che solo relazioni uomo-donna possono produrre. Ridefinire il matrimonio ridefinisce la genitorialità. Esso ci spinge ben oltre la nostra filosofia del “vivi e lascia vivere” nella terra in cui la nostra società promuove una struttura familiare in cui i bambini soffriranno per sempre una perdita. Sarà nostra linea di condotta con il timbro e il sigillo delle più potenti istituzioni governative, che questi bambini abbiano il diritto di essere conosciuti e amati dalla loro madre e/o padre che sono stati tolti, in ogni circostanza. Nelle famiglie omosessuali, il desiderio degli adulti vince sui diritti del bambino.
Siamo davvero arrivati a un momento in cui stiamo considerando l’idea di istituzionalizzare la spoliazione del diritto naturale di un bambino a una madre e a un padre per convalidare le emozioni degli adulti?
Giudice Kennedy, ho sempre ammirato la sua coerenza quando si pronuncia sul benessere dei bambini, e io la imploro di tenere la rotta. Credo davvero che lei sia investito della uguale protezione di tutti i cittadini, ed è suo dovere giurato di garantire la protezione per i più vulnerabili tra di noi. Il legame con uno dei genitori naturali merita di essere protetto. Non cada preda della falsa narrazione che sentimenti degli adulti dovrebbero vincere sui diritti dei bambini. L’onere di conformarsi alle esigenze dei bambini deve essere sugli adulti, non il contrario.
Non si tratta di essere contro qualcuno. Si tratta di quello cui sono a favore. Io sono per i bambini! Voglio che tutti i bambini abbiano l’amore della loro madre e del loro padre. Stare dalla parte dei bambini, mi fa essere anche dalla parte dei giovani LGBT. Essi meritano tutti i benefici fisici, sociali, emotivi dell’essere allevati dalla loro madre e anche dal loro padre. Ma temo che, nel caso che state decidendo, noi saremo in balia di adulti forti, organizzati, ben finanziati che impauriscono quasi tutti in questo paese.
Se i figli adulti di genitori gay sono disposti a stare contro la furia della lobby gay e inviare una testimonianza affinché la consideriate in questo caso. Chiedo che vengano lette. Noi siamo solo la punta dell’iceberg dei bambini cresciuti in famiglie omosessuali. Quando raggiungono la maggiore età, molti si chiederanno perché la separazione da un genitore, che per loro è disperatamente importante, è stata celebrata come un “trionfo dei diritti civili”, e si rivolgeranno a questa generazione per una risposta.
Cosa dovremmo dire loro?
Fonte: Nelle Note
Fonte originale: http://www.thepublicdiscourse.com/2015/02/14370/