Bagnasco: In Italia la famiglia è disprezzata sul piano culturale, impariamo dalla Francia
— 4 Marzo 2015 — pubblicato da Redazione. —Per aiutare la famiglia si può agire «sulla fiscalità » o «sul quoziente familiare». Ma ciò che è importante, «al di là di tecnicismi, è sgravare le famiglie più numerose in relazione al numero dei figli» tramite politiche «per incentivare ed aiutare la prole». A ribadirlo, ancora una volta, il cardinale Angelo Bagnasco, intervenuto ieri all’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale ecclesiastico regionale ligure. «Pur nel gioco della democrazia – ha sottolineato – dobbiamo insistere, chiedere e promuovere politiche familiari molto più incisive, anche alla luce degli altri Paesi europei».
Infatti, «ci sono esempi di Paesi, penso alla Francia ma non solo, che sono molto più virtuosi per quanto riguarda le politiche a sostegno della famiglia».
In Italia, invece, «la famiglia è disprezzata sul piano culturale, o perlomeno non è valorizzata a sufficienza nella sua intrinseca ricchezza, nella sua portata fondativa ed è maltrattata sul piano politico ed amministrativo perché non è sostenuta con sufficienti politiche adeguate ». In Europa si registrano politiche familiari molto più incisive. «E se lo fanno in altri Paesi, penso che sia doveroso e possibile farlo anche nel nostro dove mi pare che si stia facendo qualcosa, ma è ancora assolutamente inadeguato ». Da qui l’invito, «rivolto a tutti, di contribuire sul piano culturale a valorizzare la bellezza, la necessità, l’insostituibilità dell’istituto familiare, come recita la nostra costituzione».
A margine della cerimonia, il cardinale ha poi indicato la strada da percorrere per coloro che, partendo da una cultura e da una antropologia sempre più individualista, parlano di famiglie diverse da quella definita dalla Costituzione. «Il codice di diritto civile garantisce molti diritti chiamati individuali e che sono alla portata di tutti, indipendentemente se uno vive da solo o con altri, nella libertà delle scelte di ciascuno». In questo senso, ha aggiunto, la strada dei diritti individuali «è uno strumento da utilizzare sempre più e meglio e da verificare ulteriormente se è il caso».
Fonte: ForumFamiglie
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