Mamme, papà, figli, nonni: W la famiglia NO OGM
— 31 Marzo 2015 — pubblicato da Redazione. —Le madri invece si “dividono”, a partire da quando ospitano un figlio per darlo al mondo e farlo crescere. Il Papa ci ammonisce perché se le mamme dedicano la loro vita ai figli e alla famiglia, noi invece, la società, ne siamo altrettanto riconoscenti? Sembrerà strano rammentarlo di questi tempi, come ha fatto il Papa, ma oltre a una mamma per fare un figlio ci vuole anche un padre. Consentitemi una digressione a questo proposito: ben strano è l’essere umano, il quale è pronto a scendere in piazza se sull’etichetta del proprio cereale da colazione c’è scritto Ogm (organismo geneticamente modificato), evidentemente perché con questa manipolazione si è contravvenuto alla naturalità con cui cresce il frumento o la quinoa, naturalità che non ha inventato l’uomo, che riceviamo miracolosamente ogni volta che mettiamo un seme nella terra e che se ci ricordiamo di innaffiarlo, la primavera successiva si trasformerà in spiga. Ecco, l’essere umano è disposto a morire purché la spiga di frumento che darà da mangiare ai propri figli, sia solo naturale, incontaminata, e assolutamente non modificata «perché la modificazione dello stato naturale può indurre aberrazioni genetiche sino alla non remota possibilità di essere causa di malattie mortali per l’uomo».
Che lodevole fermezza, che principi, quale appassionata difesa di Madre Natura! Strano che poi per lo stesso essere umano, quando si tratta di famiglia, l’identico concetto di natura e naturalità diventi ingombrante e obsoleto; anzi, su questo argomento l’essere umano di questi tempi sta dando il meglio in termini di fantasia e immaginazione: modificazione del gene dell’embrione; utilizzo, temporaneo, di seme o di ovulo di persone sconosciute per poter fecondare l’ovulo di famiglia fallato o per poter sostituire il seme, sempre di famiglia, inadempiente; affitto, temporaneo, di uteri per poter far lievitare un bel bimbo (si può scegliere, non lo sapevate?) che poi verrà accolto da due papà o da due mamme, non è escluso che in futuro le mamme possano essere anche tre: una mette l’ovulo, la seconda ci mette l’utero e la terza lo fa crescere, di solito la nonna o la tata. Sulla figura del papà, il Papa ha detto che siamo messi un po’ peggio.
Lo so che è sempre stato molto complicato fare il genitore, ma fare il papà di questi tempi è particolarmente difficile: ci si sente come Renzi: tutti fanno il tifo per te e contemporaneamente tutti sognano di mandarti a casa. Gli psicologi e psicanalisti sentenziano che abbiamo smarrito il senso dell’autorevolezza e per questo motivo i figli rischiano di vivere l’esperienza della forclusione (potevano coniare delle parole meno difficili?) ossia: cancellazione definitiva del concetto paterno.
E poi i figli fanno domande difficili: «Papi, ma quando si sposano 2 uomini, a chi tocca buttare la spazzatura?». È più facile fare lo zio e il nonno. È più facile fare il Premier che fare il papà… tra poco aboliranno la nostra festa, e il 19 marzo, al posto della festa del Papà si festeggerà la festa del genitore 1 o 2. E per finire, il Papa mica si è scordato dei nonni, anche perché è difficile fare dei nonni Ogm: il nonno, quello vero, quello non adulterato è l’essere più fedele del pianeta: è lui che porta il nipotino agli allenamenti di calcio, è lui che lo va a prendere a scuola, è lui che lo porta a tiro con l’arco litigando con la nonna perché «il mercoledì c’è pianoforte non tiro con l’arco!»
Senza i nonni sarebbero tristi anche il gatto, il cane e il canarino: i nonni riescono a viziare anche gli animali, non solo i nipotini: quest’anno mia mamma, la nonna di mio figlio, ha fatto trovare sotto l’albero di Natale un pacco regalo per il suo gatto, era una confezione di crocchette al salmone. È il gatto più grasso del mondo, ma anche il più felice.
Salutandovi permettetemi una domanda dato che non sono mai stato forte in etimologia: ma perché il Papa ci ha tenuto a dire che Nazareth significa «Colei che custodisce»?
Fonte: Avvenire.it