LA SPEZIA – Sabato 11 aprile tornano le SENTINELLE IN PIEDI
— 9 Aprile 2015 — pubblicato da Redazione. —La Spezia – Tornano le Sentinelle in Piedi, con una veglia in Piazza Garibaldi alla Spezia, sabato 11 aprile dalle 18 alle 19.
La veglia – la settima in provincia in dodici mesi – è una testimonianza, pacifica e pubblica, in favore del matrimonio e della libertà di espressione, contro la propaganda del “gender”, specie nelle scuole, e contro i disegni di legge Cirinnà (cosiddetto sulle “unioni civili”, approvato due settimane fa in Commissione Giustizia al Senato) e Scalfarotto (cosiddetto “sull’ omofobia”, approvato alla Camera). Disposti a scacchiera a un metro l’uno dall’altro, i partecipanti leggeranno, in silenzio, un libro.
Il termine “unioni civili” è stato creato ad arte per dare l’illusione di un istituto giuridico con cui finalmente si darebbero diritti a persone che non li hanno e legittimità a un sentimento negato. Non è così. I diritti che spettano a ogni persona li hanno già tutti i cittadini, mentre il ddl Cirinnà equipara le unioni tra persone dello stesso sesso al matrimonio. Ma il matrimonio non è un istituto giuridico fondato sul sentimento. Il matrimonio è l’unione stabile e fedele di un uomo e una donna, l’unica capace di generare la vita e di allevare i propri figli, i cittadini di domani, che solo qui crescono nel rispetto delle loro radici e imparando l’accoglienza della diversità e la complementarietà. Per questi motivi, la Costituzione riconosce i diritti della famiglia, “società naturale fondata sul matrimonio”. E, col matrimonio, i coniugi si assumono davanti a tutta la società le proprie responsabilità familiari.
In questo senso, il ddl Cirinnà inganna sia la società sia le persone che dichiara di voler tutelare. Non solo: attraverso l’istituto della “stepchild adoption”, questo testo apre alle adozioni e alla pratica dell’utero in affitto, che, attraverso la fecondazione artificiale eterologa, “produce” bambini sfruttando l’utero di donne, spesso poverissime, per soddisfare il desiderio di due adulti che vogliono diventare genitori a tutti i costi. Desiderio che diventa diritto a danno dei più piccoli, che non possono neanche far sentire la propria voce.
Di fronte a questo, c’è un popolo che scende in piazza per dire “no”. No all’educazione gender nelle scuole all’insaputa dei genitori. No alle sentenze dei tribunali che trattano i bambini come oggetti dei desideri degli adulti. No al continuo battage mediatico che riduce l’amore a mero istinto e la nostra identità a una percezione soggettiva. No alle trascrizioni da parte dei sindaci dei “matrimoni” gay contratti all’estero. E no al ddl Scalfarotto, approvato alla Camera e sempre pendente in Senato, che ci ricorda quanto sia rischioso dissentire da tutto questo, pena incorrere in quello che potrebbe diventare reato di omofobia e che già oggi viene punito attraverso il linciaggio mediatico e il boicottaggio.
E tali “no” nascono da un grande “sì” alla bellezza della famiglia, del matrimonio e della natura umana.
Per questo, le Sentinelle In Piedi non si fermano. Oltre alla Spezia, nel fine settimana, altre veglie si terranno a Milano, Siena e Campobasso. Il week-end successivo sarà la volta di Bologna, Udine, Crema, Salò, Faenza. La veglia è aconfessionale, apartitica e aperta a chiunque ne condivida gli ideali. La partecipazione è a titolo personale. Non sono ammessi simboli né vessilli.
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