Sopra La Notizia

Marcello Candia venerabile: chi ha ricevuto molto deve dare molto

Era un industriale affermato nell’Italia del boom economico. Un uomo generoso, stimato da tutti nella sua Milano. Ma a un certo punto della sua vita tutto questo non bastava più: sentiva che Dio gli stava chiedendo ben altro. Decise di vendere tutto per costruire un ospedale sul Rio delle Amazzoni. E andare a trascorrere là il resto dei suoi giorni, povero in mezzo ai poveri.

In Brasile seguì il consiglio che gli aveva dato l’allora cardinale arcivescovo Giovanni Battista Montini: «Faccia tutto in modo di non essere più indispensabile». Così cedette ai Camilliani il grande ospedale che aveva fatto costruire, perché non si pensasse che quella era la sua nuova impresa. Di sé diceva: «Mi basta il Battesimo per essere missionario». Un battesimo che lo portava a prediligere le periferie più estreme.

All’ospedale di Macapà venne a contatto con il dramma dei lebbrosi, che erano tenuti ancora ai margini, gli venne spontaneo andare a vivere in mezzo a loro a Marituba. E lanciarsi in un nuovo progetto: trasformare l’“anticamera dell’inferno” in un luogo a misura d’uomo. Fu proprio a Marituba, tra i suoi lebbrosi, che nel 1981 ebbe la gioia di accogliere in visita Giovanni Paolo II. Rientrò in Italia solo quando ormai era già gravemente malato: morì nel giro di poche settimane, il 31 agosto 1983.

Da alcune interviste:
«Obiettano che le scelte per il progresso devono essere solo e sempre politiche, non singole – raccontava Candia in quel libro, alludendo al clima di quegli anni –. E allora io rispondo: “Giusto. Anzi, dicendo così dimostrate un’intelligenza che io non ho. Io ho un solo, eventuale talento: so appena chinarmi su quello che riconosco per fratello. Permettetemi di farlo, intanto che maturano le vostre azioni politiche. Mio fratello ha bisogno oggi, non può aspettare. Insieme a quell’uomo aspetterò voi”».

«Il Signore mi ha fatto capire a fondo il Vangelo quando l’ho letto qui in Amazzonia. In Italia l’avevo già letto tante volte, ma solo qui ho capito a fondo quella frase del Signore: “Quello che fate ad uno di questi piccoli lo fate a me”. Quindi se tu mi chiedi: è più quello che diamo o quello che riceviamo? Io rispondo: molto più quello che riceviamo, perché qui io ho capito il Vangelo come non lo avevo capito mai».

Da: Marcello Candia, l’impresa della carità – Avvenire
Per saperne di Più:

Articoli Correlati

Newsletter

Ogni giorno riceverai i nuovi articoli del nostro sito comodamente sulla tua posta elettronica.

Contatti

Sopra la Notizia

Tele Liguria Sud

Piazzale Giovanni XXIII
19121 La Spezia
info@sopralanotizia.it

Powered by


EL Informatica & Multimedia