Se la coppia scoppia? Ricercare il fuoco che l’ha accesa
— 4 Maggio 2015 — pubblicato da Redazione. —Succede oggi che Costanza aveva ragione quando, parlando nella nostra bellissima cattedrale di Genova, diceva che in ogni matrimonio c’è un momento (magari più di uno) in cui arriva la disillusione.
E’ il momento in cui la nostra bolla di sapone scoppia.
E’ il momento in cui lo spazio diviso due sembra non bastare più, in cui le esigenze, i sogni di uno sembrano troppo ingombranti, ed è il momento in cui ci si sente trasformati in revisori dei conti, e i bilanci con DARE/AVERE sono irrecuperabilmente in passivo.
Fin qui nulla di buono… ma il buono c’è sempre.
Quando è nascosto, scavare per raggiungerlo diventa difficile, la tentazione di buttar via la pala, asciugarsi il sudore che imperla la fronte e riposarsi, è fortissima.
In un matrimonio però non ci si riposa, non si può.
Il bene, che è finito sotto un mondo di panni sporchi, o tra i giochi in disordine dei bambini, o fra decisioni dolorose, attenzioni negate, è pronto a tornare. E adesso viene il bello.
Quando lo si ritrova, quel bene è ancora più luminoso, è come se Qualcuno se ne fosse preso cura al posto nostro, meglio di quanto avremmo fatto noi. Dobbiamo ricordarci che quel Qualcuno è Colui al quale rivolgerci quando da soli il bene non lo troveremmo neppure con l’accecante torcia dello smartphone.
Se chiederemo a Lui, ci risponderà: “Ehi, questo meraviglioso fuoco l’avete acceso voi, io l’ho solo riparato perché si era messo a piovere”.
E non esiste posto rigoglioso senza pioggia.
Alla luce di quel fuoco che ha ripreso a crepitare, l’egoismo che abbiamo visto nell’altro ci apparirà come il nostro egoismo, le carezze non ricevute, come quelle che ci siamo dimenticati di fare, il bisogno inascoltato che avevamo dell’altro, come il bisogno che l’altro aveva di noi.
E sarà bellissimo, tutto, di nuovo e di più.
di Sara Nevoso
Fonte: CostanzaMiriano.com