Lo Stato Islamico spiegato a mio figlio
— 26 Agosto 2014 — pubblicato da Redazione. —L’Islam, la violenza, la guerra santa e il califfato: una conversazione a tre voci per rispondere alle domande più frequenti che la cronaca degli ultimi mesi suscita in modo incalzante. Dialogo con Martino Diez e Michele Brignone, a cura di Maria Laura Conte.
Che cosa sta succedendo in Iraq?
All’inizio si definiva sui media Isil (Stato Islamico dell’Iraq e del Levante), poi Isis (Stato Islamico dell’Iraq e Siria), ora IS cioè Stato Islamico: cos’è questo califfato?
Che rapporto c’è tra IS e al-Qaida di Bin Laden? Quali sono le principali differenze?
Come si presenta IS?
Chi lo ha accolto con favore e chi invece lo contesta?
Si richiama all’Islam, ma i suoi detrattori dicono che fa un uso strumentale dell’Islam, che non sono veri musulmani gli jihadisti che si uniscono alla lotta del Califfo. Sono o non sono musulmani?
Dalle notizie di cronaca si deduce che IS è fondato sull’uso sistematico della violenza in nome del vero Islam. Ma numerosi imam e fedeli musulmani in Occidente parlano dell’Islam come pace. Chi ha ragione?
Molti jihadisti giungono dall’estero: come si spiega questo richiamo esercitato da IS?
La violenza all’opera nel conflitto siro-iracheno si manifesta in forme nuove?
C’è chi ritiene che si tratti di un conflitto religioso e di civiltà e chi invece è convinto che la religione non abbia nulla a che vedere con questi fatti, dovuti invece a questioni geostrategiche, economiche e sociali. Dove sta la ragione?
IS sta perseguitando violentemente i cristiani e le altre comunità religiose: come intervenire per frenare questa violenza?
Che lezione sta impartendo la vicenda IS all’Europa e all’Occidente in generale?
Le risposte di Martino Diez a queste e molte altre domande Qui