Mcl: “Trascrzioni dei matrimoni gay alla Spezia illegittime”
— 26 Giugno 2015 — pubblicato da Redazione. —– Lunedì sera il Consiglio comunale della Spezia ha approvato una mozione per la trascrizione del “matrimonio” tra persone dello stesso sesso celebrato all’estero. La mozione dei consiglieri Masia e Manfredini, di Sinistra Unita per il Socialismo Europeo, è stata votata dal sindaco Federici, dalla maggioranza e dal Movimento 5 Stelle. Hanno votato contro Forza Italia, Area Popolare e Lista Chiarandini.
Il Comune della Spezia si allinea così alla schiera di amministrazioni locali che, unilateralmente e in spregio alla normativa vigente, hanno deciso di trascrivere i “matrimoni” contratti all’estero da coppie dello stesso sesso. Il Tar del Friuli Venezia Giulia, con sentenza 21 maggio scorso, ha però affermato che “la trascrizione effettuata dal sindaco di Udine quale ufficiale di governo risulta illegittima perché esulante dai suoi poteri e doveri, contraria alla legge e contrastante con le direttive del suo superiore gerarchico, il Ministro dell’Interno, e in ultima analisi poco rispettosa –ancorché inconsapevolmente – del riparto tra i poteri dello Stato definito dalla Costituzione repubblicana”.
Il Consiglio Comunale della Spezia non è nuovo ad atti di questo tipo, visto che nel 2012 decise l’istituzione di registri per le “unioni civili” e per il “testamento biologico”, scavalcando e violando le competenze nazionali. Così gli amministratori locali spendono i soldi degli spezzini e rispettano la legalità, principio spesso piegato all’ideologia potente di turno.
Nella stessa seduta, il Consiglio comunale ha respinto un ordine del giorno presentato da Area Popolare, Lista Chiarandini e Forza Italia che, nel rispetto della Costituzione e della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, si opponeva ad ogni tentativo legislativo che intenda alterare la struttura della famiglia, ignorare il diritto superiore di ogni bambino di crescere in una famiglia con un padre ed una madre, e violare il diritto alla libertà di opinione.
La seduta del Consiglio si è tenuta due giorni dopo la manifestazione che ha portato a Roma un milione di persone contro la propaganda gender nelle scuole e contro il disegno di legge Cirinnà, che intende di fatto equiparare il matrimonio alle unioni di persone dello stesso sesso, con “apertura” alle adozioni e all’utero in affitto.
Fonte: CittàdellaSpezia