Filippine, nella processione del Nazareno nero il ricordo delle vittime del tifone Haiyan
— 9 Gennaio 2014 — pubblicato da redazione —Si sono concluse oggi con la processione della statua del Cristo piegato sotto il peso della croce la tradizionale celebrazione del Nazareno Nero, iniziata il primo gennaio scorso nelle Filippine. Un momento particolarmente sentito dai cattolici di questo Paese, che rappresentano l’80% della popolazione. Come riporta l’agenzia di stampa Asianews, a Quiapo, capitale del Paese sono accorsi oltre 12 milioni di pellegrini.
La storia. La statua del Cristo Nero è stata portata a Manila da un sacerdote agostiniano spagnolo nel 1607, l’imbarcazione salpata dalle coste del Messico prese fuoco durante il viaggio, ma le fiamme risparmiarono la statua scurendone solamente il colore. Nel tempo questa scultura è divenuta oggetto di culto e simbolo della popolazione filippina, sono molti i fedeli dicono di aver ricevuto la guarigione toccando la superficie della statua.
I festeggiamenti del 2014 sono particolarmente sentiti dopo la tragedia del tifone Haijan nello scorso novembre. L’arcivescovo di Manila, Luis Antonio Tagle ha celebrato la Santa Messa prima della partenza della processione e nella sua omelia ha sottolineato il compito dei cristiani di seguire gli insegnamenti e l’esempio del Vangelo, senza fermarsi a semplici gesti di devozione. L’arcivescovo Tagle ha inoltre ricordato l’importanza della preghiere per rimanere uniti a Dio e non dimenticare i propri fratelli e sorelle, tra questi anche le vittime del tifone Haijan. “Nazareno nero, card. Tagle: Non si può essere cristiani e rubare ai nostri fratelli”
La curiosità ma anche la testimonianza dell’ultima celebrazione in onore del Nazareno nero è quella dell’attenzione all’ambiente. Una rete civica ambientalista, Eca Waste Coalition, ha richiamato l’attenzione dei pellegrini al Creato, considerato che lo scorso anno la folla di pellegrini lasciarono cumuli di rifiuti che richiesero più di una settimana per essere rimossi. Manila, una festa “verde” per il Nazareno Nero