
Le 10 parole di Francesco che l’Ecuador non dimenticherà
— 9 Luglio 2015 — pubblicato da Redazione. —- Cristo e la Chiesa: Noi cristiani paragoniamo Gesù Cristo con il sole, e la luna con la Chiesa; e la luna non ha luce propria, e se la luna si nasconde dal sole diventa scura (Cerimonia di benvenuto, Aeroporto di Quito, 5 luglio 2015).
- Anziani: Quanti anziani si sentono lasciati fuori dalle feste delle loro famiglie, abbandonati in un angolo e ormai senza il nutrimento dell’amore quotidiano dei loro figli, dei loro nipoti, pronipoti! (Santa Messa nel Parco de Los Samanes Guayaquil, 6 luglio 2015).
- La mamma di Francesco: Una volta chiesero a mia mamma quale dei suoi cinque figli – perché noi siamo cinque fratelli – quale dei suoi cinque figli amava di più. E lei disse: “Come le dita, se mi pungono questo mi fa male lo stesso come se mi pungono questo”. Una madre ama i suoi figli come sono. E in una famiglia i fratelli si amano come sono. Nessuno è scartato (Misa en el Parque de los Samanes, Guayaquil, 6 luglio 2015).
- La famiglia, ricchezza della società: La famiglia costituisce la grande ricchezza sociale, che altre istituzioni non possono sostituire, che dev’essere aiutata e potenziata, per non perdere mai il giusto senso dei servizi che la società presta ai suoi cittadini (Misa en el Parque de los Samanes, Guayaquil, 6 luglio de 2015).
- Evangelizzare non è proselitismo: L’evangelizzazione non consiste nel fare proselitismo – il proselitismo è una caricatura dell’evangelizzazione – ma nell’attrarre con la nostra testimonianza i lontani, nell’avvicinarsi umilmente a quelli che si sentono lontani da Dio e dalla Chiesa, avvicinarsi a quelli che si sentono giudicati e condannati a priori da quelli che si sentono perfetti e puri (Santa Messa nel Parco del Bicentenario, Quito, 7 luglio 2015).
- Madre terra: Esiste una relazione fra la nostra vita e quella della nostra madre terra. Fra la nostra esistenza e il dono che Dio ci ha dato (Incontro con il Mondo della Scuola e dell’Università alla Pontificia Università Cattolica dell’Ecuador, Quito, 7 luglio 2015).
- Responsabilità ecologica: Questa terra l’abbiamo ricevuta in eredità, come un dono, come un regalo. Faremmo bene a chiederci: come la vogliamo lasciare? Quali indicazioni vogliamo imprimere all’esistenza? «A che scopo passiamo da questo mondo? Per quale fine siamo venuti in questa vita? Per che scopo lavoriamo e lottiamo? (Incontro con il Mondo della Scuola e dell’Università alla Pontificia Università Cattolica dell’Ecuador, Quito, 7 luglio 2015).
- Destinazione universale dei beni: I beni sono destinati a tutti, e per quanto uno ostenti la sua proprietà – che è legittimo – pesa su di essi un’ipoteca sociale. Sempre. Così si supera il concetto economico di giustizia, basato sul principio di compravendita, con il concetto di giustizia sociale, che difende il diritto fondamentale dell’individuo a una vita degna. (Incontro con la Società Civile nella chiesa di San Francisco, Quito, 7 luglio 2015).
- I poveri. Molti mi chiederanno: “Padre, perché parla tanto dei bisognosi, delle persone bisognose, delle persone escluse, delle persone ai margini della strada?”. Semplicemente perché questa realtà e la risposta a questa realtà sta nel cuore del Vangelo (Incontro con la Società Civile nella chiesa di San Francisco, Quito, 7 luglio 2015).
- Benedizione per l’Ecuador: Che Dio benedica questo popolo ecuadoriano, al quale voi siete chiamati a servire, con quella peculiarità che io ho potuto vedere dal momento del mio arrivo. Che Gesù vi benedica e la Madonna abbia cura di voi (Incontro con il Clero, i Religiosi, le Religiose e i Seminaristi nel Santuario Nazionale Mariano “El Quinche”, 8 luglio 2015)
Fonte: Aleteia.org
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