7 passi iniziali per aiutare chi ha una ferita emotiva
— 26 Agosto 2015 — pubblicato da Redazione. —Se sei stato respinto o hai sofferto per un fallimento…
Quando qualcuno si fa male deve immediatamente disinfettare la ferita, coprirla e a volte usare degli antibiotici per prevenire un’infezione. Tutto questo accade automaticamente. Perché non succede lo stesso con la nostra salute mentale?
Alcune persone credono che basti aspettare perché le ferite psicologiche si curino da sole. Se sei passato per una situazione di rifiuto o hai sofferto per un fallimento, sappi che le ferite emotive possono paralizzare tanto quanto un dolore fisico.
Ecco i sette passi iniziali per fornire un aiuto emotivo elaborati dallo psicologo Guy Winch.
1. Prestare attenzione al dolore emotivo
Riconoscere quando si verifica aiuta ad alleviare il dolore prima che i sentimenti negativi invadano tutto.
La sensazione di dolore è il modo che usa il nostro corpo per avvisarci del fatto che qualcosa non va, e succede anche quando il dolore è emotivo. Quando la persona non supera un rifiuto o un insuccesso, significa che ha subito un danno psicologico che va curato.
La solitudine, ad esempio, può essere devastante e pregiudizievole per la salute psicologica e fisica. Per questo, quando un amico si sente socialmente o emotivamente isolato bisogna aiutarlo.
2. Reindirizzare la reazione viscerale al momento dell’anomalia
La natura delle ferite psicologiche fa sì che diamo priorità a certi aspetti. Un’anomalia può portarci a cercare di sistemare ciò che non può essere sistemato anziché a concentrarci su ciò che si può recuperare. Questa tendenza fa sì che la persona si concentri sull’errore ed entri in un ciclo ripetitivo.
Per porre fine a questo tipo di spirale emotiva dobbiamo imparare a ignorare le reazioni “viscerali” successive all’anomalia (demoralizzazione, ecc.) e fare una lista di alcuni fattori che si possono controllare per “riprovare”.
Ad esempio, pensate alla preparazione, alla pianificazione e a come si può migliorare. Questo tipo di esercizio riduce il senso di solitudine e migliora la capacità di successo nel futuro.
3. Supervisionare e difendere l’autostima quando è necessaria la compassione di sé
L’autostima è come il sistema immunitario emotivo che ammortizza il dolore emotivo e rafforza la capacità di recupero. Per questo è importante curare l’autostima, soprattutto quando la persona sta soffrendo.
Un modo per “curare” l’autostima ferita è praticare la compassione di sé. Quando sorgono sentimenti di autocritica, fate questo esercizio: immaginate che un caro amico sia arrabbiato con voi per ragioni simili alle vostre e scrivetegli un messaggio esprimendo simpatia e sostegno. Poi leggete il messaggio e applicate quelle parole a voi stessi.
4. Interrompere i pensieri negativi con distrazioni positive
Quando gli eventi dolorosi si ripetono e non si cerca una nuova prospettiva o una nuova soluzione, in realtà si tiene il problema in incubazione, soprattutto quando si tratta di un dolore psicologico più profondo.
Il modo migliore per interrompere questo “ruminare” è distrarsi con attività che richiedono concentrazione (ad esempio facendo un Sudoku, cercando di ricordare i compagni di quinta elementare, ecc.).
Alcuni studi mostrano che solo due minuti di distrazione riducono sufficientemente la concentrazione sui pensieri negativi.