Alessandro Sortino considera Beati voi, il programma con cui ha portato in prima serata (su Tv2000) le Beatitudini, «una scommessa vinta perché abbiamo parlato di Gesù e di Dio con un linguaggio adatto anche a chi di solito non ne parla, perché non crede o perché non crede ancora». Anche per questo, prima di considerare conclusa l’esperienza, ha deciso di racchiudere sotto la testata Beati voi i quattro speciali intitolati 70 volte 7 che prendono il via stasera.
E che, in realtà, sono cinque perché martedì 22 è previsto uno speciale nello speciale con Canto di Natale, basato sull’omonimo testo di Charles Dickens e interpretato da Giovanni Scifoni e Francesca Inaudi. In ciascuno dei quattro speciali, tutti dedicati al perdono (tema del Giubileo della misericordia), Sortino proporrà un documentario cui seguiranno interviste e commenti in studio: «Rispetto a Beati voi abbiamo fatto un ulteriore passo avanti e abbiamo scelto quattro registi di estrazione laica così che, per loro, il perdono fosse una notizia, come quando Gesù l’ha annunciato. È stato interessante vedere come si sono posti domande che non avevano mai considerato prima e come questo viaggio in un certo senso li abbia cambiati».
Si comincia stasera con Chiunque tu sia, un’antologia di storie raccolte da Riccardo Cremona nella comunità di Romena (Arezzo) dove don Luigi Verdi insegna il perdono e la comprensione a chi si sta confrontando con il dolore della morte di un figlio o dell’assassino di un familiare ed è arrabbiato con Dio: «Affrontiamo il problema del dolore e, come negli altri documentari, non faremo sconti». Non ne ha fatti, assicura Sortino, a Totò Cuffaro, l’ex governatore della Sicilia, nell’ultima intervista concessa prima dell’uscita dal carcere (dove ha scontato sette anni per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra) che vedremo stasera: «Il cristianesimo ci dice che una persona può cambiare, pensiamo a san Pietro o a san Paolo. Abbiamo provato a vedere se Cuffaro sia cambiato».
E la risposta? «Ho incontrato una persona diversa dal punto di vista umano, con lo sguardo profondo di chi ha conosciuto il dolore e che, dal potere, è arrivato al contatto con gli ultimi. Quello che, però, non è cambiato è il concetto di potere come qualcosa che si fonda sui rapporti personali, che Cuffaro non ha ancora elaborato e che a mio avviso, invece, è alla base del problema». In studio ci sarà l’ex presidente della Camera e della Commissione antimafia, Luciano Violante.