Maternità surrogata, a Bruxelles cʼè la fiera
— 28 Gennaio 2016 — pubblicato da Redazione. —Da domani la capitale belga ospita la mostra-mercato per chi vuole avere un figlio pagando il grembo di una donna.
Una “mostra-mercato del bebè”, per sapere come “produrre” un bambino attraverso una madre surrogata, e a prezzi decisamente salati. Siamo a Bruxelles, dove domani e sabato si tiene una vera e propria fiera riservata alle coppie – soprattutto omosessuali, ma non solo – intenzionate a ricorrere a questo sistema per avere un figlio. Non è la prima volta, a dire il vero – si era già visto a maggio –, ma questa volta protagonista è la britannica Baby Bloom, collegata a una clinica basata a Las Vegas, il Fertility Center.
Baby Bloom reclamizza l’evento invitando a prenotare un ingresso alla fiera «con messaggi privati». Sul suo sito commerciale l’azienda promette «garanzie al 100%», si parla di «produzione completa», avvalendosi di «oltre 50 istituzioni in tutto il mondo ». E con la possibilità di «scegliere la surrogata», cioè la donna che porterà avanti la gestazione, mentre la società troverà la venditrice dell’ovulo (o del seme maschile per le coppie lesbiche). Non certo a modici prezzi: si parla di 80-100mila euro, anche se il sito omette cifre precise. Non basta: la casa madre Fertility Center invita a «scegliere il sesso» del nascituro sulla base della diagnosi preimpianto sull’embrione.
Non sono disponibili ancora dati ufficiali, ma secondo la stampa belga alla fiera del bebè sarebbero già iscritte 140 coppie omosessuali
Le proteste si moltiplicano. Ad esempio la deputata belga Anne-Charlotte d’Ursel (liberale), ha denunciato che un simile evento
vìola trattati e convenzioni firmati anche dal Belgio. La Convenzione sui diritti del fanciullo infatti vieta qualsiasi forma di «vendita» di un bambino. E un’altra Convenzione europea vieta il profitto economico nel quadro dell’adozione. Protestano anche numerosi professionisti: la ginecologa belga Candice Autin avverte che queste pratiche «possono portare a derive in cui si sfrutta la misera di alcune donne». Il 57% dei belgi secondo gli ultimi sondaggi è contrario a questa pratica, eppure, paradossalmente, il Parlamento belga si accinge a varare una legge per legalizzare la pratica, sia pure a certe condizioni.
Fonte: Avvenire.it