E’ uscito il nuovo SUSSIDIO GREST 2016 – Edelon: la porta straordinaria
— 25 Febbraio 2016 — pubblicato da Redazione. —LA MISERICORDIA DEL “PRENDERSI CURA”!
Il tema formativo che ha ispirato avventure dell’estate ragazzi 2016 e il Progetto Educativo di “Edelon” è riassumibile in due parole: “Prendersi cura”.
Perché questa tematica?
La Misericordia
All’origine del Sussidio grest 2016, c’è un tema formidabile, la Misericordia, proposto papa Francesco in occasione dell’anno giubilare straordinario.
Mettere a tema la Misericordia consente di evidenziare il cuore o, se vogliamo, proprio il bello della buona notizia di Gesù.
Misericordia non è una parola come le altre. Per Papa Francesco essa consente di leggere e interpretare i segni dei tempi che sono sotto gli occhi di tutti ma che richiedono una “decodificazione”:
La misericordia di Dio non è un’idea astratta, ma una realtà concreta con cui Egli rivela il suo amore come quello di un padre e di una madre che si commuovono fino dal profondo delle viscere per il proprio figlio. È veramente il caso di dire che è un amore “viscerale”. Proviene dall’intimo come un sentimento profondo, naturale, fatto di tenerezza e di compassione, di indulgenza e di perdono.
Le attività di animazione per i più piccoli possono (addirittura “dovrebbero”) diventare una piccola-grande icona della Misericordia: l’attenzione, l’accoglienza e il servizio che gli educatori (in buona parte giovani) prestano sono segni bellissimi dello stile con cui la comunità cristiana intende abitare nella comunità degli uomini. Nessuno è escluso, anzi, tutti sono invitati, rispettati, amati! In particolare c
Un Grest in Pellegrinaggio
Sì: un Grest in Pellegrinaggio! È un’associazione di idee forse un po’ strana. Eppure… eppure l’idea forte del “cammino” ci piace molto, a tal punto da poter diventare la struttura base dell’intero Progetto Educativo. Ecco i 4 semplici verbi che ritmeranno la storia e l’intera proposta formativa: 1. Partire, 2. Camminare, 3. Sostare, 4. Ripartire
Sono 4 passaggi da leggere proprio nella prospettiva del Pellegrinaggio proposto nel Giubileo, di un itinerario che consenta un “passaggio” da un tipo di atteggiamento ad un’altro, quindi anche di una ricerca, di un non accontentarsi o fissarsi su “valori” o “idee” che, per quanto giuste o nobili, possono diventare pietre e rendere il cuore di pietra!
Essere misericordiosi è un cammino, un pellegrinaggio. Ancora – per usare un linguaggio biblico – è una questione di conversione, di cambio di mentalità: è questione di responsabilità, di accoglienza, di tolleranza, di tenerezza, di cura, di perdono, di magnanimità verso il prossimo, ma anche nei confronti di se stessi.
Prendersi cura
L’espressione-chiave del Sussidio per l’estate ragazzi 2016, cercando di “tradurre” per ragazzi e animatori la parola “misericordia”, è dunque PRENDERSI CURA.
Se mi prendo cura dell’altro, se me ne preoccupo, se il suo bene mi interessa (I care), apro una possibilità unica per me stesso e non solo per me. Se me ne faccio carico rinuncio ad un atteggiamento “individualista”. Se lo perdono, spezzo la circolarità viziosa del male che consiste nell’autosufficienza e nell’autoreferenzialità, nel desiderio di rivalsa e di vendetta. E veramente rendo giustizia.
Per declinare la ricchezza di contenuti e suggestioni contenuta nel tema del “Prendersi cura”, i 4 verbi-chiave vengono articolati 16 tappe:
PARTIRE … ed “entrare”, … e rispondere , … e accogliere, … e sognare
CAMMINARE … con fiducia, … con solidarietà, … con costanza, … con responsabilità
SOSTARE … per ascoltare, … per prendersi cura, … per donare, … per fare festa
RIPARTIRE … e andare oltre, … e condividere, … e farsi prossimo, … e “uscire”
La prima e l’ultima tappa mettono l’accento sulle azioni di “entrare” e “uscire” che richiamano il passaggio per la Porta Santa e che caratterizzano tutto il percorso come una sorta di itinerario o di esercizio spirituale. Con il gruppo e nel contesto della comunità ecclesiale si vuole crescere come persone che aprono occhi e cuore e… si prendono cura gli uni degli altri, del prossimo, cioè del vicino bisognoso.
Tutto questo per un GrEst con i bambini e gli animatori adolescenti? In un ambiente che ospita anche persone con differenti sensibilità religiose a appartenenti a confessioni diverse?
Sì, crediamo fortemente che questo tema sia una bella opportunità per costruire consapevolezza e solidarietà, per dare testimonianza, pertessere un “nuovo umanesimo”, a partire dai più piccoli.
“Prendersi cura” è un chiaro messaggio universale: cristiani e non cristiani sono chiamati a crescere nella prospettiva di una convivenza umana che va costruita a partire degli ultimi, dagli indifesi, dagli indigenti, dai poveri.
Infine, ci si prende cura non solo degli altri ma anche di se stessi: non si è solo chiamati a “curare” ma anche a “lasciarsi curare”. L’esperienza della misericordia implica sempre una reciprocità e una circolarità. L’amore e la tenerezza che vengono usate nei nostri confronti diventano indicazioni per essere poi noi stessi in grado di accettarci e di “volerci bene” (autostima).
Per saperne di più: Oragiovane.it