Circa duecento persone hanno partecipato ieri mattina al pellegrinaggio mariano del primo sabato del mese, che ad Aprile è fatto tappa al santuario della Madonna Pellegrina, presso la cripta di Cristo Re. La processione è partita dalla “mensa dei poveri”, in via Torino, alla quale sono state devolute le offerte raccolte durante la Messa. Il pellegrinaggio è passato attraverso la porta santa giubilare della cripta di Via Veneto.
«L’esperienza del Signore risorto si apre con il grande mandato di Gesù: “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura”», ha detto il vescovo Luigi Ernesto Palletti nell’omelia. «Per i discepoli è difficile, non perché increduli, ma per la grandezza dell’evento della resurrezione. Sebbene Gesù l’avesse preannunciata, il vangelo non manca di sottolineare che essi non capivano. La resurrezione va oltre i nostri schemi. È un entrare nella pienezza per la quale l’umanità è stata creata».
La resurrezione è un mistero di misericordia, verità, forza: “Dio tanto amò il mondo da dare il Figlio unigenito affinché chiunque crede in lui non si perda, ma abbia vita eterna”.
«Siamo chiamati a riconoscere in Gesù l’unico redentore e salvatore. Con le Sue parole, è Dio che parla, non un profeta. La Sua è una pretesa forte, davanti alla quale la mentalità del tempo porta le persone a prendere pietre per scagliargliele addosso. Gesù è vero Dio e vero uomo, per la nostra fede. Proprio da lì passa la misericordia del padre, venuto per salvare, non per condannare. Gesù si fa vicino ai peccatori, prende su di sé il peccato, e può farlo perché è l’unico vero giusto. Lo stesso Giovanni Battista fa fatica a comprendere la figura del Signore Gesù. Un Gesù che mangia e beve con i peccatori fa scandalo».
Vicinanza non vuol dire accondiscendenza. «Farsi prossimo al peccatore non significa rinunziare alla verità, ma avere la pazienza dell’aspettare la luce della conversione. Misericordia è il guarire, misericordia è anche il dire che siamo malati, non l’accomodare le nostre mancanze. Dobbiamo lasciare che Lui venga a noi. Così, saremo capaci di annunziare la misericordia. Così, misericordia e verità cammineranno insieme. Altrimenti, sarebbe compromesso».
«Stamattina siamo passati per la porta santa. Dobbiamo passare quella porta santa che non è solo fisica, ma la porta del cuore di Dio».