La famiglia è una e va difesa. Parte la petizione europea
— 11 Aprile 2016 — pubblicato da Redazione. —Sbarca oggi in Italia “Mum, Dad & Kids”, la campagna per chiedere una definizione uniforme per tutti gli Stati dell’Ue di famiglia come unione tra uomo e donna
Ricondurre a un minimo comune denominatore in tutta Europa la definizione di famiglia, che è quella fondata sul matrimonio o sul legame generazionale. Questo l’obiettivo della petizione lanciata stamattina in Senato dal Comitato Difendiamo i Nostri Figli, promotore dei recenti Family Day.
Partita ufficialmente il 4 aprile, l’iniziativa “Mum, Dad & Kids” è sbarcata oggi in Italia. Entro un anno, dovranno essere raccolte almeno un milione di firme di cittadini degli Stati membri, circa 54mila solo nel nostro Paese. Una volta assolto questo criterio, il testo promosso dall’associazionismo familiare del Vecchio Continente sarà discusso in seno alla Commissione europea.
“È un’iniziativa che parte dal basso e chiede di arrivare nei Palazzi dell’Unione europea”, sottolinea Jacopo Coghe di Generazione Famiglia. Insieme a lui, ha preso parte alla conferenza l’avv. Simone Pillon, portavoce del Forum delle associazioni familiari dell’Umbria.
Quest’ultimo è stato categorico: “Oggi siamo di fronte a uno scontro tra due diverse antropologie, una di carattere individualista e una di carattere relazionale”. Uno scontro che secondo Pillon vede prevalere al momento i fautori della prima delle due antropologie menzionate: “Dagli Stati Uniti, ma anche dai nostri governi europei, arrivano indicazioni che vanno a decostruire i corpi intermedi, primo tra tutti la famiglia, e a privilegiare l’individualismo”.
Di qui la necessità che i popoli d’Europa diano “un segnale forte di inversione di tendenza verso l’antropologia relazionale, che è stata per troppo tempo cancellata dai programmi politici”. Un segnale che avrebbe effetti concreti in senso positivo sulla vita delle persone. “Dalla definizione di famiglia – l’osservazione di Pillon – derivano conseguenze sul piano giuridico in grado di modificare la qualità della vita delle singole famiglie”. Perché – ha spiegato – “se tutto è famiglia, come oggi si è portati a credere, le politiche familiari e sociali non hanno più alcun significato”.
E se si demolisce l’istituto della famiglia, si demolisce anche il concetto di corpo intermedio. “Noi siamo a favore di un sistema comunitario – le parole di Pillon – che si articoli non solo nella dialettica tra potere e singolo individuo, ma che sia costruito attraverso la rappresentatività dei corpi intermedi, che partono dalla famiglia e passano per le istituzioni locali, per l’associazionismo, per le forme di partecipazione dei cittadini per arrivare fino in Parlamento”.
È anche per questo che la riforma istituzionale proposta dal Governo trova contrario il Comitato Difendiamo i Nostri Figli. “Sarebbe un colpo mortale ai corpi intermedi dello Stato depotenziare il Senato dal quale stiamo parlando appunto oggi”. Così “Mum, Dad & Kids” si inserisce nel dibattito tutto italiano sulle unioni civili, la cui approvazione – ha affermato Pillon – “andrebbe a confliggere con le istanze promosse da questa iniziativa”.
Ecco allora che la petizione nel nostro Paese diventa l’ultima propaggine di una battaglia pro-famiglia iniziata intorno al dibattito sul ddl Cirinnà. “Per il Comitato Difendiamo i Nostri Figli e per tutto l’associazionismo familiare, al quale facciamo un appello pubblico di unità, questa sarà un’occasione per tornare nuovamente nelle piazze a parlare di famiglia”, conferma Pillon.
Sarà anche un’occasione – ha esclamato ancora l’avvocato – per invitare i nostri governanti ad “uscire dal provincialismo americocentrico, che pone come obiettivo semplicemente lo scimmiottare le politiche familiari di Obama, e seguire invece una politica fondata sulla natura e sul sostegno delle relazioni umane significative”.
Pur convinto che “il nostro impegno sarà coronato dal successo” e che in Italia “andremo ben oltre l’obiettivo minimo di 54mila firme”, Pillon ammette tuttavia che questo tipo di iniziativa potrebbe essere ostacolata da Bruxelles. Egli ricorda il “precedente deludente” di One of Us, petizione per chiedere il riconoscimento giuridico del concepito la quale, pur raccogliendo oltre un milione di firme, fu presto derubricata dalla Commissione europea.
A tal riguardo Pillon però promette: “Noi non accetteremo tutto questo: se la petizione andrà oltre le aspettative, pretenderemo dall’Ue una risposta che non sia meramente formale”. La petizione europea “Mum, Dad and Kids” può essere sottoscritta on line sul sito ufficiale.
Fonte: Zenit.org