Mitoraj è tornato ai suoi angeli
— 7 Ottobre 2014 — pubblicato da Redazione. —Si è spento a soli 70 anni a Parigi, presso l’ospedale di Saint Louis, Igor Mitoraj, lo scultore di Ikaro e Ikaria, di Daedalus, di Tindaro, del mito che fa contemporaneo nei suoi bronzi cavi, che ci ricordano le fratture e le sofferenze dell’uomo contemporaneo. I modelli classici e mitologici immediatamente riconoscibili sono il suo cavallo di battaglia, eroi feriti, con le ali spezzate, con parti mancanti: sono gli eroi perdenti che fuggono verso la libertà, gli eroi dalla cui parte stava l’artista. Le sue opere hanno fatto il giro del mondo, dalla piazza del Castello a Varsavia, ai Mercati di Trajano a Roma, dalla Piazza del Carmine a Milano, alla Valle dei Templi di Agrigento, a cui ha donato il suo Icaro caduto, che giace ai piedi del Tempio della Concordia, chiudendo uno scenario magnifico e millenario con il suo tocco discreto di contemporaneità.
E adesso che Mitoraj ha raggiunto i suoi angeli, quella serie di opere che possiamo ammirare fino al 15 gennaio 2015 presso la Piazza Duomo di Pisa, ci chiediamo a chi lasci il suo scettro. Nel frattempo godiamoci le cento opere pisane protagoniste della mostra Igor Mitoraj. Angeli: sculture monumentali, bronzi, fusioni in ghisa, disegni e 50 gessi, per la prima volta raccolti in un’unica esposizione che ci catapulta nel mondo dell’artista. La scelta delle opere per questa mostra è stata molto personale, e la presenza di Angeli ha un significato simbolico che sta nel trovare un po’ di serenità e di pace. Quello che auguriamo ad Igor che è appena volato via.