Famiglia, si punta sulla fiscalità di vantaggio
— 19 Aprile 2016 — pubblicato da Redazione. —L’obiettivo è premiare i nuclei con più figli – Si valuta il riordino di detrazioni e «assegni» – Sconti fiscali anche sui servizi
Fiscalità di vantaggio per la famiglia. È questo il punto fermo del piano per alleggerire il carico fiscale sui nuclei famigliari, a partire da quelli più numerosi, al quale sta pensando il Governo. Un piano da far scattare in parte con il nuovo testo unico per la famiglia e per un’altra fetta con la prossima legge di stabilità. Che, nel caso in cui a settembre il Governo avesse a disposizione maggiori risorse legate a una nuova mini-tranche di flessibilità Ue (da trattare in estate) oppure optasse per un ridimensionamento o un posticipo di un anno del taglio Ires ora previsto per il 2017, potrebbe essere accompagnato da altre misure. Tre le opzioni sul tavolo: un primo taglio dell’Irpef sui redditi medio-bassi; in alternativa un’estensione a vasto raggio del bonus degli 80 euro, partendo dai pensionati, o la riduzione di 4 o 6 punti dei contributi previdenziali (in parti uguali tra datore di lavoro e lavoratore) in chiave di ulteriore riduzione del costo del lavoro.
Su quest’ultimo fronte i tecnici stanno lavorando in varie direzioni anche in vista della definizione del nuovo Testo unico in cui riorganizzare vecchi e nuovi interventi per la famiglia. Tra le prime opzioni allo studio c’è il riordino delle attuali detrazioni per i famigliari a carico e più in generale degli assegni familiari con il chiaro obiettivo di premiare maggiormente i nuclei con più figli rispetto a quelli con un figlio solo. Interventi, dunque, per agevolare il secondo e il terzo figlio. Ma questa non è l’unica misura alla quale si sta pensando. Tra le opzioni c’è anche quella di prevedere agevolazioni ad hoc per i nuclei formati da un, o una, single con più figli, sulla falsariga di alcune esperienze straniere. C’è poi il cosiddetto pacchetto evocato in passato dal ministro Beatrice Lorenzin che punta a realizzare un vero e proprio investimento sulla genitorialità: agevolazioni fiscali anche sui servizi per le famiglie da potenziare e riorganizzare. Alcune di queste misure dovrebbero confluire direttamente nella “Stabilità” insieme al pacchetto sulla previdenza integrativa, considerato di fatto propedeutico al taglio dei contributi previdenziali (lo sconto per i lavoratori verrebbe convogliato in busta-paga o sui fondi pensione da rendere per questo motivo più appetibili). La flessibilità per le pensioni sarebbe invece un’operazione distinta da far scattare con la “Stabilità” o addirittura già a maggio.
Nell’eventualità in cui a settembre il Governo optasse per un anticipo, anche parziale, del taglio dell’Irpef, si partirebbe dalla riduzione dell’aliquota effettiva sui redditi bassi con la correzione della struttura del prelievo dei lavoratori che superano i 28mila euro di reddito lordo annuo e sono soggetti a uno sbalzo di aliquota dal 27% al 38 per cento.
Fonte: IlSole24ore.com