Don Chiaradia ha lasciato un segno molto importante nella diocesi, che oggi piange la sua scomparsa. Era conosciuto, però, anche in tutta Italia per i suoi studi teologici.
Sino a lunedì la salma sarà esposta nella clinica “Alma Mater”, dove si è spento, poi sarà trasportata ai Santi Giovanni e Agostino dove rimarà esposo sino ai funerali che si terranno martedì, alle 15.30, nella cattedrale di cristo Re, presieduti dal vescovo Palletti.
Lo vedi salire la vetta tentenna, vacilla, finché affranto in cima arriva nel punto più alto laddove potrebbe cascare.
Lui no, mai casca punta piedi e mani sull’umida roccia felice, contento, sicuro. Sai che fa? Canta…canta…canta
Tu che dici? Vuoi stare con Lui? Lavati il volto, gli occhi, le mani, e prova a salire con Lui: non ti mancherà mai il respiro. Vai…vai…vai…, anche se non mantieni il suo passo e sei lento, incerto, esitante, pauroso.
Se ti fermi ansante ti aiuta; guardarlo sempre nel volto fissalo negli occhi e cammina con Lui. Se per strada incontri un ruscello Lui lascia che tu ne beva un sorso. Lui no, non beve, non mangia.
Lo vedi che suda, vacilla sui sassi, casca, si ferisce: il volto, le mani, i piedi si tingon di sangue. Sai che fa? Canta…canta…canta… stupendi inni del Tempio con Mamma Maria all’alba al ritmo del martello di Giuseppe.
Ma Tu che cadi e canti, dimmi: ‘Chi sei’?
‘IO SONO’