LA SPEZIA – La festa di Sant’Antonio a Gaggiola
— 13 Giugno 2016 — pubblicato da Redazione. —Anche quest’anno il programma dei festeggiamenti per Sant’Antonio, alla Spezia nel santuario di Gaggiola, si sviluppa per più giorni, sino alla tarda sera di domani. Si intende così consentire ai numerosi devoti del santo di Padova di recarsi a fargli festa presso il Santuario a lui intitolato, partecipando alle manifestazioni sia liturgiche che popolari in suo onore.
La Messa principale della festa è quella del pomeriggio del 13 alle ore 18. Sarà celebrata, come ogni anno, dal vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti. Parteciperà alla celebrazione il clero delle Parrocchie limitrofe. Ma alla Parrocchia di Fossitermi, che è quella cui appartiene il Santuario, viene riservata la Messa delle ore 16. Mentre la celebrazione ultima del giorno, quella delle ore 21, sarà presieduta dal Ministro provinciale dei frati francescani, custodi del Santuario.
Nel pomeriggio del 13 e dei due giorni precedenti, fino a tarda sera si svilupperanno le manifestazioni tradizionali della cosiddetta “Sagra di S. Antonio”.
Manifestazioni che favoriscono gli incontri delle famiglie, di gruppi di amici che si danno appuntamento a Gaggiola per usufruire di una serata di sana allegria, con servizio garantito al coperto, banco gastronomico molto vario, mercatino missionario e pesca di beneficenza. Ma i veri protagonisti della festa sono sempre i bambini. A loro viene riservata una particolare benedizione al termine di ogni celebrazione. Le loro mamme e, soprattutto, le loro nonne li affidano alla protezione del santo dell’innocenza e della gioia, consapevoli che la difesa di certi valori dell’infanzia, invasa com’è e minacciata anche dagli stessi strumenti tecnologici, sta diventando sempre più problematica. Mentre i frati guidano prevalentemente la parte religiosa e liturgica, i laici della Fraternità francescana, le Signore animatrici della Mostra missionaria e le centinaia di giovani della Associazione di volontariato “San Francesco” si fanno carico del servizio esterno della festa, che si svolge sulle piazze circostanti.
Tutto questo festoso movimento di gente che sale al Santuario e di giovani che l’accolgono è finalizzato alla carità di Sant’ Antonio, il santo dei poveri, dei malati, dei bambini abbandonati. Infatti un po’ dovunque nel mondo si sono sviluppate innumerevoli iniziative di solidarietà, che vanno sotto il nome di “pane di Sant’ Antonio”. Il segno di questo amore senza confini è appunto il piccolo pane benedetto, che viene offerto a tutti, come impegno a lasciarsi coinvolgere nella sofferenza dei poveri.
Fonte: Avvenire/La Spezia