Siamo fatti per la monogamia
— 14 Giugno 2016 — pubblicato da Redazione. —A tutti quelli che dicono con vigore che la monogamia non è naturale: la scienza ci dice qualcosa di diverso
Ogni tanto ci viene detto che gli esseri umani non sono fatti per essere monogami, e i tanti che lo affermano si danno molto da fare nel proporre analisi, nel discutere e nel “dimostrare” la loro posizione. Il pensiero di solito è il seguente: seppur la monogamia sessuale e coniugale potrebbe essere la cosa migliore per i bambini e per il bene delle famiglie, la monogamia sessuale non è naturale. Gli esseri umani, dicono loro, non sono fatti per essere “compagni per la vita”.
Questa “prova”, in chi è ben fondato sui propri valori e crede nella solidità dei rapporti, spesso provoca ben più di una semplice sbuffata. Sembra proprio una scorciatoia nei momenti duri (e tutte le relazioni attraversano situazioni difficili!). E la nostra domanda è: perché la nostra biologia avrebbe una tale avversione per ciò che è meglio per noi e per i nostri bambini? Chi ha sperimentato i benefici e le gioie della monogamia, è semplice capire che siamo stati creati proprio per vivere in questo modo.
Eppure gli argomenti contro la monogamia possono essere leggermente convincenti se la discussione viene portata sul piano della scienza e della biologia e se vengono fatti paragoni tra il maschio dell’essere umano e i maschi del regno animale: sempre in cerca di femmine sane con cui procreare. E le donne dell’essere umano non sono poi così diverse dalla loro controparte animale, da un punto di vista riproduttivo: le femmine esigono maschi robusti che possano provvedere DNA forte e del supporto materiale. David Barash ha scritto sul Time: “si può sostenere che una donna starebbe meglio come 20esima moglie di un uomo ricco, piuttosto che come unica moglie di un poveraccio”. Vista in questo modo, la “poligamia”, almeno da un punto di vista biologico, appagherebbe sia i bisogni del maschio che quegli della femmina.
Soltanto che… no, neanche lontanamente.
“Naturale e utile non sono la stessa cosa”, scrive Belinda Luscombe sempre sul Time, nella recente storia di copertina, How to Stay Married (Come restare sposati). “Neanche leggere è una cosa naturale. Così come non lo è dipingere, fare snowboard e sviluppare software. La monogamia ha anche un certo fascino perché è a risparmio energetico: salva gli umani dallo spreco di tempo e impegno che conseguirebbe da una costante caccia a nuovi compagni o dai tentativi di riprendersi dai tradimenti di quegli attuali”.
Tutto questo è vero e va bene, ma ci sono notizie persino più belle. C’è addirittura è arrivato al punto di sostenere che la monogamia potrebbe non essere poi così tanto innaturale quanto siamo stati abituati a pensare. Le ricerche della Rutgers University e della New York University hanno scoperto che “le coppie considerano meno attraenti le persone che percepiscono come una minaccia alla loro relazione”. Lo fanno sia le donne che gli uomini.
Un gruppo composto da uomini e donne è stato sottoposto al seguente esperimento: sono state mostrate loro alcune immagini di persone di bell’aspetto (del sesso opposto) presentate come single (cioè una “minaccia” alla loro relazione). Gli uomini e le donne in una relazione seria e soddisfacente hanno considerato le persone ritratte in quelle immagini meno attraenti di quanto non fossero.
Ma quando sono state mostrate loro delle immagini di persone altrettanto attraenti, presentate però come in una relazione seria (che non rappresentavano cioè una minaccia alla loro relazione), queste sono state percepite come più attraenti di quanto non fossero.
“Percepire in modo falsato l’attrazione delle persone che rappresentano un pericolo per la propria relazione potrebbe aiutare le persone a resistere all’inclinazione di frequentarle”, ha dichiarato la Dott. Shana Cole della Rutgers University, one of the study authors. “Questo è di fondamentale importanza, dal momento che l’attrazione fisica è la ragione principale per cui le persone decidono di frequentare qualcuno o di nutrirvi delle aspirazioni romantiche”.
Sì, la nostra stessa biologia – che alcuni dichiarano essere costantemente in cerca di qualcosa di diverso e di migliore – protegge la nostra monogamia. Un altro esempio di come la scienza segui ciò che ci dicono la nostra pancia (spesso, se non quasi sempre, anche i nostri ormoni) e la nostra fede: siamo creati per la monogamia e il matrimonio è alla base della famiglia, che vale la pena proteggere.
La nostra mente riduce l’attrattività di una potenziale “minaccia” al nostro matrimonio e alla nostra famiglia. Questo la dice lunga sull’importanza della fedeltà. Non solo l’uno con l’altra, ma anche nei confronti delle nostre meravigliose menti, che provano a proteggerci in questo modo.
Questo studio non vuol dire però, e questo è ovvio, che è diventato più facili essere monogami: le coppie la cui relazione era meno soddisfacente hanno commentato proprio come i partecipanti single, reputando i volti di quelle immagini più attraenti di quanto non fossero.
Morale della favola? La fedeltà richiede, comunque, impegno e dedizione. Richiede duro lavoro. Perché, sebbene la nostra relazione e il nostro matrimonio ci soddisfi, è difficile restare saldi quando attraversiamo i monti e le valli della vita. Persino la più felice delle coppie passa dei momenti negativi, in cui il matrimonio sembra una lenta e faticosa salita, piuttosto che una piacevole passeggiata. Le coppie devono darsi da fare per evitare di guardarsi troppo intorno, scegliendo di dire no a i primi piccoli passi verso l’infedeltà.