Ha solo 25 anni ed è uno dei parroci più giovani d’Italia. Ha incontrato il Signore dopo una grave malattia…
In un periodo di crisi delle vocazioni, la storia di Don Filippo Dibello ha un valore ancora più speciale.
Da piccolo rischiò di morire per una grave malattia respiratoria. Pregò Gesù di farlo guarire e gli promise che se fosse sopravvissuto avrebbe donato la vita a Lui. E’ così è stato.
“HO SENTITO FORTE LA SUA PRESENZA”
Don Filippo oggi ha solo 25 anni, ma il 30 ottobre ha già celebrato la sua prima messa a Monopoli, in provincia di Bari.
«Ancora non riesco a realizzare – dice arcicontento alla Gazzetta del Mezzogiorno (31 ottobre) – in quei momenti ho sentito forte la presenza del Signore». Il suo percorso verso il sacerdozio non è una folgorazione sulla via di Damasco. «È la scelta di un cammino condiviso con Dio», afferma.
LA MALATTIA A SEI ANNI
Classe 1991, originario di una contrada di Polignano a mare, Filippo all’età di 6 anni fu colpito da una grave malattia respiratoria che mise in pericolo la sua vita. Trascorse addirittura un periodo in coma. La sua famiglia e i suoi amici temevano che non potesse farcela.
Al risveglio, pregò Gesù di farlo guarire e, quando fu un po’ più grandicello, nella sua testa si affacciava questo pensiero forte: «Se Gesù mi ha salvato, vuol dire che a Lui dedicherò la mia esistenza».
LA FIDANZATINA E IL SEMINARIO
Un percorso di maturazione, in cui il bambino cresce sotto la guida di Don Pasquale Vasta, indimenticato prete monopolitano; diventa ragazzo e come tutti i giovincelli ha la sua fidanzatina. Ma poi la scelta è chiara, consapevole, responsabile. Dopo il liceo classico, incrocia i corridoi del Seminario diocesano. E poi la Facoltà teologica pugliese in quel di Molfetta. «Ho indossato l’abito talare – questo il suo “slogan di vita” – motivato dall’amore per Dio e per gli altri».