L’inferno è abbassare lo sguardo e chiudere gli occhi…
— 27 Ottobre 2014 — pubblicato da Redazione. —Domani 28 ottobre Alessandro D’Avenia torna in libreria con il suo terzo romanzo “Ciò che inferno non è“, edito da Mondadori.
Don Puglisi e la sua Sicilia – L’inizio dell’inferno è abbassare lo sguardo, chiudere gli occhi, voltarsi dall’altra parte e rafforzare l’unica fede spontanea che la Sicilia conosca, quella fatalistica e comoda del tanto nulla cambierà».
La sua pace si nutre di questa guerra a ciò che è sempre uguale, all’ordine costituito, tenendo gli occhi ben aperti. Quante volte lo deve ripetere ai suoi bambini, ai suoi ragazzi: a testa alta, camminate a testa alta. Per quelle strade, quando alcuni passano, altri abbassano lo sguardo. La sottomissione oculare è regola di vita. Se guardi, stai lanciando una sfida. E lui guarda in faccia e negli occhi tutti. …
Don Pino è un don senza potere, non senza forza. Una forza disarmata, non superiore alla violenza – perché la violenza trasforma la carne – ma ulteriore alla violenza – perché la sua forza trasforma il cuore. La supera, non nello spazio, ma nel tempo. Solo il tempo può vincere lo spazio. Ci sono uomini che signoreggiano sullo spazio, ci sono uomini padroni del tempo.
Dipende dal dio a cui hanno scelto di votarsi.
da: Puglisi, un prete a testa alta | Avvenire.it