2. Prendetevi un caffè con qualcuno che la pensa in modo diverso
Se vuoi fare la pace, non parlare con i tuoi amici. Parla con i tuoi nemici
Santa Teresa di Calcutta
La maggior parte di noi conosce almeno una persona (si spera di più) che la pensa diversamente sulla politica e la religione. La maggior parte di noi probabilmente conosce e ama persone che hanno punti di vista che non le piacciono affatto. La prossima volta che vedete una di queste persone invitatela fuori. Parlateci. Ascoltatela. Potrete non arrivare a un accordo su tutto, ma dopo avrete una maggiore comprensione, più compassione. E il nostro mondo ha bisogno di più di tutto questo (personalmente, non penso che in genere funzioni bene online, dove c’è troppo spazio per le incomprensioni e i fraintendimenti).
3. Siate la “luce del mondo” (Mt 5,14)
Martin Luther King, Jr.
Siamo chiamati a fare tutto in modo cristiano. “Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori” (Mt 5, 44). Questi comandamenti della Scrittura restano validi indipendentemente dal fatto che stiamo commentando in modo anonimo online o stiamo rispondendo a un parente che esprime idee con cui non siamo d’accordo in questa festa del Ringraziamento. Amate chi vi odia. Siate la luce, online e nella vita reale – parlando per i vulnerabili, offrendovi come volontari per una causa che vi sta a cuore o anche solo facendo ridere qualcuno.
4. Chiedete a Dio di rivelarvi la fonte delle vostre ferite
Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui
Lc 10, 34
Tutti noi abbiamo delle ferite, e queste influiscono sul modo in cui rispondiamo agli eventi che viviamo, alle persone nella nostra vita e a quelle che incontriamo online. Quando reagisco a qualcosa con ansia, paura o rabbia, chiedo a Dio di mostrarmene il motivo. Spesso mi ricorda un evento del mio passato che ha influito sulle mie reazioni emotive nei confronti degli altri. Sapere cosa sta accadendo non impedisce la mia reazione, ma la calma. Poi chiedo a Dio di ungere le mie ferite d’olio e di fasciarle come ha fatto il buon samaritano con l’uomo ferito sul ciglio della strada. Preghiamo: “Buon samaritano, guarisci le ferite del mio cuore perché io possa essere una fonte di guarigione per gli altri”. Nessuno è troppo spezzato per sperimentare il tocco guaritore di Dio.