Trailer del documentario prodotto dall’associazione “Coalizione per la prevenzione dell’eutanasia” uscito nel 2016. Rivolto principalmente al Canada, il cui Parlamento in quel periodo ne discuteva la legalizzazione, ha lo scopo di sfatare tre delle principali menzogne sull’eutanasia: che sia un atto di compassione, che sia espressione soltanto dell’autonomia del paziente, che la legge che la depenalizza riesca a proteggere le persone più vulnerabili. Ciò viene ottenuto con le testimonianze di cittadini belgi e canadesi riguardo le conseguenze di tale pratica che vengono censurate dai principali mezzi d’informazione. In ordine di apparazione: Tom Mortier, Hendrik Reitsma (nipote di un malato di linfoma ucciso per fame ed overdose di morfina dallo staff di una casa di riposo senza aver avvisato né lui né i suoi parenti. Era il 1996 e nonostante l’eutanasia non fosse ancora legalizzata in Belgio il medico responsabile fu punito solo con una settimana di radiazione dall’ordine), Lionel Roosemont (cittadino belga padre di Tivkah, una ragazza nata con deficit neurologici), anonimo (figlio di una donna uccisa con l’eutanasia, l’oncologo Benoit Beusselinck, Steven Passmore (un attivista canadese dei diritti dei disabili) e Alex Schadenberg (presidente della Coalizione per la prevenzione dell’eutanasia).
Per vedere in streaming l’intero documentario o per comprare il DVD http://www.vulnerablefilm.com/