«I cristiani egiziani sono d’acciaio», commenta incredulo uno dei giornalisti musulmani più famosi dell’Egitto in televisione ascoltando l’intervista del suo inviato alla vedova di uno dei cristiani uccisi nell’ultimo attentato jihadista in chiesa ad Alessandria.
Nella sua testimonianza, la donna afferma: «Non sono arrabbiata con chi ha ucciso mio marito». E poi rivolta al kamikaze: «Possa il Signore concederti il perdono. Figlio mio, credimi, stai sbagliando. Mio marito non c’è più ma io chiedo a Dio di avere misericordia. Pensate: quello che fate è giusto o sbagliato? Non vi abbiamo fatto nulla di male. Credetemi vi perdono. Avete portato mio marito in un posto che non avrei mai potuto sognare. Credetemi, io sono fiera di lui e avrei voluto essere lì, al suo fianco. E vi ringrazio».
Il giornalista musulmano ammutolisce davanti a queste parole, attende in silenzio per 12 secondi, poi commenta: «I cristiani egiziani sono d’acciaio! Da centinaia di anni affrontano tragedie e disastri e amano profondamente questa terra. Sopportano di tutto per la salvezza di questa nazione, ma soprattutto: quanto è grande la capacità di perdono che avete? Se i vostri nemici sapessero, non ci crederebbero. Se fosse stato mio padre non avrei mai potuto dire queste cose. Questa è la loro fede e questa è la loro religione, questa gente è fatta di una sostanza diversa. Quell’uomo è un vero eroe, un martire, un esempio per tutti noi e per tutti coloro che stanno seduti e criticano il paese. L’Egitto va avanti grazie alla pazienza, alla perseveranza, alla resistenza di questa grande donna e dei suoi figli, in cui vive ancora il padre, cresciuti per essere veri uomini».