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Fatima, profezia avverata e da avverarsi

La conversione della Russia e i rapporti con i messaggi della Madonna di Civitavecchia in un libro sui cento anni dalle apparizioni di Fatima.

Venerdì 12 e sabato 13 papa Bergoglio sarà a Fatima, in Portogallo, dove proclamerà santi Giacinta e Francesco, due dei tre pastorelli a cui la Madonna apparve sei volte fra il 13 maggio e il 13 ottobre 1917. La ricorrenza del centenario dei fatti non poteva non riaccendere l’attenzione, non solo da parte dei vertici della Chiesa cattolica, su quello che resta il più sensazionale evento con risvolti inspiegabili dell’ultimo secolo. La danza del sole davanti a 70 mila paia di occhi che potevano fissarlo senza restare accecati, la sua roteazione e colorazione iridescente con fulmineo asciugamento delle vesti bagnate della folla, scossero le certezze del più importante, anticlericale e massonico quotidiano del Portogallo, O Seculo, che titolò in prima pagina: “Cose sbalorditive: come il sole danzò a mezzogiorno a Fatima”. Come inspiegabile resta la forza d’animo con la quale i tre bambini (10, 9 e 7 anni) resistettero a minacce e ricatti di chi voleva costringerli ad ammettere di aver mentito oppure a rivelare i messaggi ricevuti dalla «signora vestita di bianco» che lei stessa aveva chiesto di tenere segreti. E poi le profezie sulla Russia comunista prima che il comunismo salisse al potere, sul pontificato di Pio XI prima che questi venisse eletto, sullo scoppio della Seconda Guerra mondiale e sulla “luce sconosciuta” (il 25 gennaio 1938 una grandiosa aurora boreale fu visibile in gran parte d’Europa) che l’avrebbe annunciata.

Ma Fatima è anche la storia di un segreto rimasto tale per 83 anni: la terza parte della visione che i tre bambini ebbero il 13 luglio 1917, messa per iscritto dalla superstite Lucia (i suoi due compagni Giacinta e Francesco erano morti rispettivamente nel 1920 e nel 1919) nel 1944, fu rivelata e letta in pubblico per disposizione di Giovanni Paolo II soltanto nel 2000. Quel troppo lungo intervallo ha dato la stura a perduranti controversie sull’interpretazione del messaggio, se si riferisca al passato o al futuro, se il testo arrivato a noi corrisponda alla rivelazione del 1917 o abbia subìto manomissioni, se non sia stato occultato un “quarto segreto” (o quarta parte dell’unico segreto) contenente un giudizio troppo severo sulla Chiesa.

Complottismi a parte, il comportamento della Chiesa cattolica nei riguardi degli eventi di Fatima non è stato sempre lineare: la natura soprannaturale delle apparizioni è stata ufficialmente riconosciuta dalla Chiesa nell’ottobre 1930, ma la richiesta della Madonna che il papa in comunione con tutti i vescovi del mondo consacrasse la Russia al suo Cuore Immacolato per evitare al mondo grandi sofferenze non è stata soddisfatta fino al 1984; la terza parte del segreto avrebbe dovuto essere resa nota, secondo quanto suor Lucia afferma esserle stato detto dalla Madonna, a partire dal 1960, ma quattro papi di seguito hanno lasciato che il tempo passasse fino a quando Giovanni Paolo II, negli ultimi anni del suo pontificato, ha permesso la pubblicazione.

Per il centenario stanno uscendo molti libri o edizioni aggiornate di libri già disponibili sull’argomento. Fra le new entry segnaliamo 2017 Fatima centro del mondo di Luciano Garibaldi, inviato speciale, caporedattore, vicedirettore e collaboratore di molte testate: da Gente a La Notte, da Il Giornale ad Avvenire. Arrivato nelle librerie nel marzo scorso per le edizioni Mimep-Docete, questo testo presenta molti pregi e alcune originali suggestioni. Riassume correttamente la cronaca degli eventi, ripropone le parole della Madonna e i contenuti delle visioni così come suor Lucia li ha messi per iscritto a varie riprese dietro richiesta del vescovo di Leiria, contiene la riproduzione di struggenti foto color seppia dei protagonisti degli eventi del 1917 e anni seguenti, comprese quelle delle prime folle radunate nella Cueva di Iria e delle prime pagine dei giornali portoghesi del tempo, e quelle a colori che vanno da Giovanni Paolo II ai giorni nostri. Un capitolo è dedicato a “Fatima nella missione di nove pontefici” dove è raccontato che cosa è stato fatto o non fatto dai nove papi che si sono succeduti dai giorni delle apparizioni ad oggi. In chiusura due appendici: il Commento teologico col quale l’allora Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede card. Joseph Ratzinger accompagnò la pubblicazione del cosiddetto terzo segreto e la Dichiarazione comune sottoscritta da papa Francesco e dal patriarca di Mosca Kirill il 12 febbraio 2016. Se il primo testo è quasi un atto dovuto per un libro che voglia trattare in stile divulgativo ma serio la vicenda delle apparizioni e dei messaggi della Madonna di Fatima, il secondo serve di supporto a una delle chiavi interpretative del libro di Garibaldi. Gli elementi originali del testo sono infatti due: che la “conversione della Russia” predetta dalla Madonna a Fatima se quel paese le fosse stato consacrato è nei fatti avvenuta; che c’è continuità fra le apparizioni di Fatima, approvate dalla Chiesa, e quelle di Civitavecchia, sulle quali la Chiesa non si è pronunciata. A proposito della Russia Garibaldi nota come la caduta del Muro di Berlino e la fine della dittatura comunista in Unione Sovietica e nell’Europa dell’Est sono successive alla consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria, e sono state seguite da eventi altamente simbolici come il dono di preziose icone da parte di Vladimir Putin a papa Francesco e la firma dello storico documento de L’Avana, coincidente col primo incontro diretto di tutta la storia fra Papa di Roma e Patriarca di Mosca. Si potrebbe aggiungere – il libro non lo dice – che secondo i sondaggi dell’americano Pew Research Institute nel 2015 il 70 per cento dei russi si dichiarava religioso, percentuale molto più alta di quella dei paesi che un tempo si chiamavano “del mondo libero” impegnato nella lotta contro il comunismo: negli Usa si dichiara religioso solo il 56 per cento della popolazione, in Francia il 40, in Germania il 34 e nel Regno Unito il 30.

Per quanto riguarda Civitavecchia, dove una statuina della Madonna portata da Medjugorje pianse lacrime apparentemente di sangue per 14 volte fra il 2 febbraio e il 15 marzo 1995, e dove la famiglia Gregori proprietaria della statua afferma di avere avuto molte apparizioni della Vergine fra il 2 luglio 1995 e il 17 maggio 1996, risulta che uno dei messaggi trasmessi nel corso di un’apparizione contenesse un riferimento esplicito a Fatima: «Le tenebre di Satana stanno oscurando ormai tutto il mondo e anche la Chiesa di Dio. Preparatevi a vivere quanto io avevo svelato alle mie piccole figlie di Fatima». Jessica Gregori, che per prima, quindicenne, vide le lacrime e poi ricevette messaggi dalla Madonna, sostiene che alcuni di essi riguardano il terzo segreto di Fatima e che lei è tenuta a non rivelarli, fino a quando la Madonna non le manderà un segno.

Com’è noto, il cosiddetto terzo segreto consiste, nella forma in cui è stato comunicato, in una visione al culmine della quale una persona indicata prima come “vescovo vestito di bianco” e poi “Santo Padre” viene ucciso sotto a una croce di tronchi grezzi da un gruppo di soldati, insieme a vescovi, sacerdoti e laici, mentre due angeli «ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, raccoglievano il sangue dei martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio». Giovanni Paolo II la intese come un preannunzio dell’attentato contro la sua vita compiuto da Mehmet Ali Agca, al quale sarebbe sfuggito per l’intervento della mano materna di Maria: la pallottola estratta dal suo corpo fu poi incastonata nella corona di cui è ornata la statua della Madonna a Fatima. Questa interpretazione è indirettamente avallata dal commento teologico dell’allora cardinale Ratzinger, dove si legge: «l’immagine che i bambini videro non è affatto un film anticipato del futuro, del quale nulla potrebbe più essere cambiato. Tutta quanta la visione avviene in realtà solo per richiamare sullo scenario la libertà e per volgerla in una direzione positiva». Libertà di Dio, libertà degli uomini, libertà di Maria che ha detto “sì” all’angelo: «Il fiat di Maria», concludeva Ratzinger, «ha cambiato la storia del mondo, perché ha introdotto in questo mondo il Salvatore – perché grazie a questo “sì” Dio poteva diventare uomo nel nostro spazio e tale ora rimane per sempre. Il maligno ha potere in questo mondo, lo vediamo e lo sperimentiamo continuamente; egli ha potere, perché la nostra libertà si lascia continuamente distogliere da Dio. Ma quando Dio stesso ha un cuore umano e ha così rivolto la libertà dell’uomo verso il bene, verso Dio, la libertà per il male non ha più l’ultima parola».

Fonte: Fatima, la Russia e le profezie 100 anni dopo | Tempi.it

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