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San Filippo, Leopardi e i giovani…

Chi è il poeta che porta sfortuna, il menagramo, il gobbo, quello triste? Leopardi! Ma sondaggi costanti nel tempo alla fine delle superiori, alla domanda qual è il più grande poeta? Leopardi!

La noia è in qualche modo il più sublime dei sentimenti umani.

… il non potere essere soddisfatto da alcuna cosa terrena, né, per dir così, dalla terra intera; considerare l’ampiezza inestimabile dello spazio, il numero e la mole meravigliosa dei mondi, e trovare che tutto è poco e piccino alla capacità dell’animo proprio; immaginarsi il numero dei mondi infinito, e l’universo infinito, e sentire che l’animo e il desiderio nostro sarebbe ancora più grande di un così grande universo; e sempre accusare le cose d’insufficienza e di nullità, e soffrire che manca sempre qualcosa e soffrire il vuoto, e quindi soffrire la noia, pare a me il maggior segno di grandezza e di nobiltà, che si veda della natura umana.

Giacomo Leopardi Pensiero LXVIII

Siamo prigionieri di questa noia, prigionieri della nostra grandezza. Prigionieri eppure vorremmo essere liberi. Ma che cos’è la libertà? C’è la visione della libertà servile, da schiavi, da poveri carcerati. Liberi da… dal lavoro, dalla scuola, dagli impegni… libertà come sinonimo di ora d’aria. Oppure libertà come liberi di… Liberi di uscire, di bere, di andare a una festa. Libertà in questo senso sarebbe libertà di fare cose. Ma non ci liberiamo facendo cose.

Oppure liberi per… Liberi per incontrare Qualcuno.

Sulla bocca del nostro San Filippo si sentivano spesso queste parole:

Quando comincerò a fare del bene?… Beati voi, giovani, che avete tanto tempo per fare del bene… Io non ti ho mai amato, eppure ti vorrei amare Gesù mio…

Lo cercava, da ragazzo, nella notte  fuori dalle chiese di Roma pregando alla luce della luna. Lo cercava da giovane prete rinunciando a ogni stipendio come cappellano a San Girolamo della Carità, qui vicino, pur di essere libero per Lui. Lo desiderava ardentemente per i suoi giovani, scherzando e giocando con loro purché Lo potessero trovare. Diceva che avrebbe preferito che gli spaccassero legna sulla schiena piuttosto che un giovane perdesse Gesù con il peccato grave.

Beato quel ragazzo, quella ragazza che già ora da giovane mi potrà credere non perdendo tempo e soffrendo inutilmente come ho fatto io per anni interi. Un ragazzo, una ragazza che si fideranno delle parole che vi sto dicendo con il cuore in  mano. Troppo grande il nostro cuore anche per tutte le cose del mondo, anche per milioni di persone adoranti. Un cuore infinito attende l’infinito e per meno dell’infinito sarà sempre meravigliosamente annoiato, dolorosamente prigioniero. Per non guastare le cose più belle, le persone più belle, per non sciuparle bisogna trovare la Fonte capace di estinguere una Sete così infinita in noi. Questa Fonte ha un nome, è una persona Viva. Viviamo della Sua Vita. Tutto sussiste ed è continuamente creato ad ogni istante da Lui, senza il quale nulla esiste di quello che vediamo e amiamo.

Il mio cuore con i suoi più forti desideri è fatto per le stelle (la parola desiderio porta dentro di sé stelle), è fatto per una persona infinita, il mio cuore è uguale al tuo ed è fatto per Gesù Vivo qui, ora e per sempre.

Fonte: Maurizio Botta | CinquePassi.org

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