Una folla immensa ha gremito Plaza de Bolivar, il cuore della capitale della Colombia, Bogotà, per salutare Papa Francesco. Dopo un giro della Piazza e la consegna delle chiavi della città da parte del sindaco, il S. Padre si è recato in Cattedrale dove lo ha accolto il cardinale primate Rubén Salazar Gómez con il Capitolo Metropolitano. Il Pontefice ha potuto venerare le reliquie di Santa Elisabetta d’Ungheria poi ha raggiunto l’altare dove nei giorni scorsi è stata collocata la venerata immagine di “Nuestra Señora de Chiquinquirá”. All’interno della chiesa c’erano presenti circa tremila fedeli. Il Papa ha pregato a lungo in silenzio poi ha deposto un rosario davanti al quadro della Madonna e, dopo aver apposto la sua firma sul Libro d’Onore, detto “el becerro“, il vitello, un antico libro rivestito appunto di pelle di vitello, ha raggiunto a piedi il Palazzo Cardinalizio, attraverso la “Capilla del Sagrario”, dove ha salutato i membri del Comitato Organizzatore e i loro familiari.
Vengo per imparare
Il Papa si è poi affacciato dal Palazzo e ha rivolto il suo discorso alla folla in piazza. “Vengo – ha detto – anche per imparare; sì, imparare da voi, dalla vostra fede, dalla vostra fortezza di fronte alle avversità. Avete vissuto momenti difficili e bui, però il Signore è vicino a voi, nel cuore di ogni figlio e figlia di questo Paese. Lui non è selettivo, non esclude nessuno ma abbraccia tutti; e tutti siamo importanti e necessari per Lui. Durante questi giorni vorrei condividere con voi la verità più importante: che Dio vi ama con amore di Padre e vi incoraggia a continuare a cercare e a desiderare la pace, quella pace che è autentica e duratura”.
La gioia dei giovani
Rivolto ai giovani, con cui ha più volte dialogato dal balcone chiedendo di rispondere alle sue domande, ha aggiunto: “Per me è sempre motivo di gioia incontrarmi con i giovani. In questo giorno vi dico: tenete viva la gioia, segno del cuore giovane, che ha incontrato il Signore. Nessuno potrà togliervela. Non lasciatevela rubare, abbiate cura di tale gioia che tutto unifica nel sapersi amati dal Signore. Il fuoco dell’amore di Cristo rende traboccante questa gioia ed è sufficiente per incendiare il mondo intero. Che cosa dunque potrebbe impedirvi di cambiare questa società e realizzare i vostri propositi? Non temete il futuro! Osate sognare grandi cose! A questo grande sogno, oggi vi voglio invitare”.
Comprensione e perdono
Poi il S. Padre ha guardato al futuro, a quello che è il principale problema della Colombia oggi: non basta la pace, serve la riconciliazione. “Voi – ha detto ai giovani – avete la capacità non solo di giudicare, di segnalare errori, ma anche quell’altra capacità bella e costruttiva: quella di comprendere. Comprendere che anche dietro un errore – poiché l’errore è errore e non bisogna mascherarlo – c’è un’infinità di ragioni, di attenuanti. Quanto ha bisogno di voi la Colombia per mettersi nei panni di quelli che molte generazioni fa non hanno potuto o saputo farlo, o non azzeccarono il modo giusto per riuscire a comprendere!”. Ed ha aggiunto: “La vostra giovinezza vi rende anche capaci di qualcosa di molto difficile nella vita: perdonare. Perdonare coloro che ci hanno ferito; è notevole vedere come non vi lasciate invischiare da vecchie storie, come guardate in modo strano quando noi adulti ripetiamo fatti di divisione semplicemente perché siamo attaccati a dei rancori. Voi ci aiutate in questo intento di lasciarci alle spalle quello che ci ha offeso, nel guardare avanti senza l’ostacolo dell’odio”.
Portatori di speranza
Infine il Papa si è rivolto a tutti, “bambini, giovani, adulti e anziani, come chi desidera essere portatore di speranza; che le difficoltà non vi opprimano, che la violenza non vi abbatta, che il male non vi vinca. Abbiamo fede che Gesù, con il suo amore e la sua misericordia che rimangono per sempre, ha vinto il male, il peccato e la morte. Basta solo andargli incontro. Vi invito all’impegno – non al risultato compiuto – nel rinnovamento della società, perché sia giusta, stabile, feconda”.
Le parole ai vescovi
Terminato il saluto alla piazza, il S. Padre si è incontrato con i vescovi colombiani nel salone del Palazzo cardinalizio dove ha tenuto un lungo discorso (circa 45 minuti), in cui ha toccato diversi aspetti e preoccupazioni, ribadendo quello che i pastori devono offrire a famiglie, giovani, laici, sacerdoti e religiosi per favorire la riconciliazione del Paese, senza doversi alleare con l’una o l’altra parte.
Fonte: Andrea Acali | InTerris.it