Scuola: un terreno comune per Chiesa e politica
— 4 Aprile 2014 — pubblicato da Redazione. —La scuola è tornata al centro del dibattito politico e sociale in Italia. si respira un’aria come di primavera, almeno a parole. Tutto è cominciato con il premier Letta e il ministro Carrozza e proseguito col governo Renzi: anche in Italia la priorità del governo (sempre da verificarsi coi fatti) è: «Education, education, education».
Anche la Chiesa fa sentire forte la sua voce: l’incontro del 10 maggio prossimo tra Papa Francesco e gli studenti, la Conferenza episcopale con “La Chiesa per la scuola” in cui indica il futuro dell’istruzione in sette parole chiave: educazione, insegnanti, generazioni e futuro, umanesimo, autonomia e sussidiarietà, comunità, alleanza educativa.
Una convergenza d’interesse che si è manifestata implicitamente in due eventi dello scorso fine settimana. Venerdì 28, a Rivoli (To), il Partito Democratico svolgeva una Conferenza nazionale sull’edilizia scolastica; sabato 29, a Genova, le Conferenze episcopali del Nord discutevano con insegnanti e studenti, politici e parti sindacali di un Manifesto per la scuola dal titolo «Perché nessuno vada perduto».
Insomma, nel fermento costituente di una nuova scuola, laici e cattolici, Chiesa e politica si scoprono impegnati su fronti comuni, sebbene partendo da percorsi differenti e giungendo a proposte di conseguenza non uniformi.
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