Se in Pakistan il governo risulta incapace di proteggere le minoranze dall’estremismo e dalla discriminazione, nonché di apportare modifiche alla legge antiblasfemia, in altri Paesi i regimi totalitari sono attori diretti delle persecuzioni anticristiane. In Cina i diritti umani vengono gravemente violati nel tentativo statale di assoggettare qualsiasi attività religiosa al proprio controllo, mentre continua la campagna di rimozione delle croci e di distruzione delle chiese. Preoccupa inoltre la possibilità che Pechino possa adottare un sistema di stratificazione sociale analogo a quello del songbun, che in Corea del Nord determina l’accesso a beni e servizi necessari quali cibo, educazione e assistenza sanitaria, sulla base della posizione occupata dai cittadini tra le 51 potenziali categorie che indicano maggiore o minore lealtà al regime. Un sistema che favorisce la discriminazione basata sul credo religioso, giacché i cristiani, che si trovano nelle ultime categorie, sono classificati come ostili allo Stato e quindi incarcerati. I rapporti riferiscono di cristiani che patiscono «atrocità indicibili» all’interno dei campi di internamento e che spesso, in quanto prigionieri a causa della religione, vengono isolati dagli altri per subire trattamenti peggiori quali lavori forzati, torture, persecuzione, privazione di cibo, stupri, aborti forzati, violenze sessuali ed omicidi.
Non è migliore la situazione nella cosiddetta Corea del Nord d’Africa, ovvero l’Eritrea, dove il governo ha messo in atto misure ancor più repressive nei confronti dei cristiani. Chiunque si opponga al crescente controllo governativo dei gruppi religiosi viene arrestato e detenuto in carceri noti per le torture ai prigionieri.
In Iran, si è registrato un aumento dell’avversione anticristiana nei mezzi di comunicazione e la Chiesa ha subito confische di terreni, rifiuti di visti e forme di sorveglianza e intimidazione. Lo Stato ha confiscato 50 proprietà della Chiesa siro-ortodossa anche in Turchia, dove sono presenti indicazioni di una continua intolleranza che si concretizza anche nell’islamizzazione di storici siti cristiani, come ad esempio l’Hagia Sophia.
La persecuzione ai danni dei cristiani è aumentata in Sudan, dove le leggi di pianificazione edilizia sono utilizzate come pretesto per distruggere le chiese e gli edifici di proprietà dei cristiani, nel tentativo di schiacciare il Cristianesimo.
Fonte: ACS.it
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