Uno dei beni più grandi che possiamo offrire a chi amiamo di più e a tutti è l’aiuto, a volte eroico, della correzione fraterna.
Nella convivenza quotidiana possiamo constatare che i nostri parenti, amici o conoscenti – come noi stessi – possono arrivare ad assumere abitudini che non si adattano a un buon cristiano e che li separano da Dio (mancanza abituale di laboriosità, mancanza di puntualità, modi di parlare che resantano la mormorazione o la diffamazione, comportamenti bruschi, impazienza…).
Si può trattare anche di mancanze contro la giustizia nei rapporti lavorativi, di mancanza di esemplarità nel modo di vivere la sobrietà o la temperanza (spese ostentate, peccati di gola, dilapidazione del denaro al gioco o alle lotterie), rapporti che mettono a rischio la fedeltà coniugale o la castità…
È facile capire che una correzione fraterna tempestiva, opportuna, piena di carità e di comprensione, a tu per tu con l’interessato, può evitare molti mali: uno scandalo, un danno alla famiglia difficilmente riparabile, ecc. Può essere anche uno stimolo efficace perché una persona corregga i propri difetti o si avvicini di più a Dio.
Questo aiuto spirituale nasce dalla carità, ed è una delle principali manifestazioni di questa virtù. A volte è anche un’esigenza della giustizia, quando esiste un dovere speciale di prestare aiuto alla persona che dev’essere corretta.
Spesso dobbiamo pensare a come aiutiamo chi ci è più vicino. Perché non vi decidete a mettere in atto una correzione fraterna? Si soffre ricevendola, perché umiliarsi costa, almeno all’inizio, e costa anche farla.
La correzione fraterna ha un’indole evangelica. I primi cristiani la realizzavano spesso, come aveva stabilito il Signore – “Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo” (Matteo 18, 15) -, e nella loro vita occupava un posto molto importante, perché ne conoscevano bene l’efficacia.
Tra le scuse che si possono accampare per non effettuare o ritardare la correzione fraterna c’è la paura di rattristare l’altro. Risulta paradossale che il medico non smetta di dire al paziente che se vuole guarire deve sottoporsi a una dolorosa operazione e tuttavia noi cristiani a volte abbiamo remore a dire a chi ci circonda che è in gioco la salute ben più preziosa della sua anima.
Con la pratica della correzione fraterna si compie davvero ciò che ci dice la Sacra Scrittura: il fratello aiutato dal fratello è come una città fortificata (Proverbi 18, 19). Niente e nessuno può vincere contro la carità ben vissuta. Con questa dimostrazione d’amore cristiano migliorano non solo le persone, ma anche la società stessa. Allo stesso tempo, si evitano le critiche e le dicerie che privano l’anima della pace e offuscano le relazioni tra gli uomini.
L’amicizia, se è vera, diventa più profonda e autentica con la correzione sincera. Quando aiutiamo un amico, un familiare o un collega con il rimedio efficace che è la correzione gentile ma chiara e coraggiosa cresce anche l’amicizia con Cristo.
Fonte: Aleteia.org