Già, pare proprio delle Feste a questo mondo interessi sempre meno… e non solo per le Festività religiose (leggasi Cristiane), alcune già sparite dai calendari, ma anche della “semplice” Domenica, tempo di riposo per tutti, credenti e non credenti.
Non so se sia stata solo la notizia che riguarda il centro commerciale Oriocenter (uno dei più grandi d’Italia) che intende restare aperto nei giorni di Natale e Santo Stefano a innescare la polemica e le proposte di impedire per legge queste aperture o questa sia solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso ormai colmo per alcuni, decisamente neppure mezzo pieno per altri, ma di fatto, se ne parla in questi giorni e persino il Santo padre ha sentito la necessità di intervenire su un argomento che non riguarda solo il Natale – che diventa la punta dell’iceberg – ma più in generale, la Domenica.
Ha detto cose che certo non sono una novità per chi si dice Cristiano e Cattolico, ma che sarebbe bene ripassare un attimo, ma è davvero una visione molto miope quella di chi – e sono tanti – vorrebbe ridurre la questione ad un problema puramente fideistico.
Veramente il riposo domenicale interessa solo la popolazione “credente”? Andate a chiederlo a tutte le mamme-commesse dei vari centri commerciali d’Italia, che già sfruttano l’apertura domenicale, o anche ai papà-commessi o magazzinieri o quel che volete… Davvero è la stessa cosa avere un diverso giorno di riposo disseminato lungo la settimana, quando poi spessissimo si è in due a lavorare? E non è nemmeno detto che la cosa interessi solo le coppie con figli.
Che bello poi il giorno di Natale in Famiglia, nel quale il papà o la mamma escono presto per tornare magari a sera o quando finisce il turno, né più né meno come tutti gli altri giorni! Davvero fantastico… (tanto ci sono sempre i nonni – babysitter credo si farà fatica).
Il Natale Cristiano, ha (checché se ne dica) beneficato il giorno di Natale di tutti, anche quelli che aspettano solo “Babbo Natale”. Quel romantico e fantastico, seppur favolistico talvolta, “spirito del Natale” che ha irrorato tanti racconti, novelle, ma anche episodi storici (persino in tempo di guerra – Tregua di Natale del 1914 nelle trincee di Ypres, tra Francia e Germania) e la vita di tanti singoli, grandi e piccini.
Tristissimi a mio giudizio coloro che contrappongono il lavoro di altri che da sempre la Domenica e a turno anche nei giorni di Natale, devono lavorare: medici; poliziotti; addetti ai servizi pubblici; tanti altri ancora.
Che senso ha contrapporre costoro che fanno un impagabile servizio alla Comunità, a coloro che sono costretti a lavorare per il profitto altrui? La differenza è tutta lì, servizio o profitto…
Che senso ha, affermando che chi fa un servizio avrebbe uguale diritto, togliere il diritto a tutti gli altri lavoratori? Livellare tutto verso il basso, verso un appiattimento dei “giorni tutti uguali”?
Ci sono poi quelli che portano il loro esempio di “liberi professionisti” che “sempre lavorano”, senza sosta… non è forse una loro libera scelta? Non mi si dica che il loro lavoro andrebbe a rotoli se si fermassero un sol giorno (il Cristiano poi, libero professionista, dovrebbe sapere cosa scegliere…).
Ma, ragazzi non scherziamo, l’indotto dei giorni di Festa – mettendo dentro tutti i giorni, come se tutti fossero Natale – genera miliardi di euro! Mica pizza e fichi…
Ah, eccolo qui il bandolo della matassa: “non potete festeggiare due padroni. O festeggerete l’Uno o festeggerete l’altro”.
Ad ogni modo tutta questa diatriba, che pare chiudere del tutto gli occhi sull’importanza per CHIUNQUE di avere almeno un giorno di festa che possa essere condiviso dai più e soprattutto, dalla propria Famiglia riunita, per stare assieme, riposarsi, divertirsi, anche solo fare colazione, pranzo o cena tutti assieme, puzza tanto di un’unica espressa o inespressa, avvertita o inavvertita, necessità, volontà, di cancellare un altro dei pezzi che riportano alla vita sociale e spirituale della Cristianità e della Famiglia (e Famiglia non solo Cristiana).
Perché anche il riposo Domenicale, per alcuni è solo un “precetto”, un vetusto uso di odore clericale e se si può cancellarlo, assieme a tutti gli altri segni e simboli di un vivere anche solo lontanamente “religioso”, chissenefrega se ci si dà la zappa sui piedi! Loro tirano dritti per la loro strada!
Però mi raccomando, ai lavoratori va riconosciuto lo straordinario festivo… IPOCRITI! Se la Domenica è un giorno come gli altri, perché la retribuzione festiva? Non si ci riposa un altro giorno?
Poi per onestà intellettuale, bisognerebbe affrontare anche un altro problema, perché finché i singoli o le intere famiglie, per passare meglio il loro giorno di riposo, si riversano nei centri commerciali, magari senza comprare quasi nulla, ma tanto per “fare un giro” o per fare la spesa settimanale con la tuta addosso e un po’ più di calma, senza minimamente pensare al riposo che rubano a coloro che in questi negozi lavorano, si andrà poco lontano.
Una famiglia che si dice Cristiana più di un’altra, dovrebbe fermarsi un attimo a riflettere se questa scelta sia così innocua, se rispetta l’altro e la sua possibilità e giusto diritto al Riposo.
Buone Feste.
Fonte: Mario Barbieri |Costanza MirianoBlog