La violenza sessuale sui bambini, anche neonati, commercializzata sull’web è un fenomeno che continua a diffondersi in tutto il mondo. Non basta ciò che si sta facendo per contrastarla, dice don Di Noto, che con l’associazione Meter si occupa della lotta alla pedopornografia on line.
Adriana Masotti e Luca Collodi – Città del Vaticano
Il tristissimo fenomeno della pedofilia e della pedopornografia on line segna ancora un aumento in Italia e nel resto del mondo. Particolarmente diffusa in Russia. A denunciare tutto questo è don Fortunato Di Noto, presidente di Meter Onlus e, tra gli altri incarichi, membro dell’Osservatorio Nazionale contro la Pedofilia, attualmente in forza al Ministero dell’Interno.
Minori da 0 a 13 anni, le vittime principali dei pedofili
I dati forniti dalla sua Associazione che monitora la Rete, accompagna le vittime al recupero della propria dignità e ha aperto sportelli di ascolto, sono gli unici disponibili in Italia. A fine 2017, sono state oltre 3000 le segnalazioni fatte da Meter alla Polizia postale, competente in materia, il che significa il visionamento di milioni di foto e di video di neonati e bambini under 13 vittime di abusi in tutto il mondo. Dati che superano quelli rilevati nell’anno precedente. “Un vero e proprio crimine” dichiara don Di Noto e ai nostri microfoni dice che ciò che più lo rattrista è il silenzio e la sottovalutazione dei mass-media, soprattutto dei colossi del web e più in generale della politica mondiale su questo tema. Don Fortunato Di Noto ha firmato di recente un accordo di collaborazione con il capo della Polizia polacca per contrastare la pedofilia e pedopornografia on line, sono tanti ancora i Paesi che non dispongono di una legislazione che si occupi della pornografia infantile.”
Ma chi è il pedofilo?
Particolarmentre drammatico rilevare che tra le vittime di violenze e, in seguito, di riprese video e di foto immesse sul mercato sono addirittura neonati: violenze che avvengono spesso in ambienti famigliari o nei reparti ospedalieri.
Don Di Noto fa appello all’ opinione pubblica invitandola a reagire. E ai governi chiede, oltre che norme adeguate, anche più risorse da destinare al contrasto della pedopornografia.
Ma chi sono le persone che compiono questi “atti disumani”: sono persone che fanno una vita normalissima, perfettamente integrate nelle nostre società, dice don Fortunato, “ma sono affette da un profondo disturbo asimmetrico della relazione adulto -bambino che fa loro desiderare proprio i bambini più piccoli e purtroppo, poche di queste persone, sentono il bisogno di intraprendere un percorso terapeutico a lungo termine per venirne fuori”.
Fonte: VaticanNews.va