Realizzato dalla Pastorale giovanile, esplora speranze e paure delle giovani generazioni e offre un’opportunità di espressione in vista dell’assemblea di ottobre
È online il portale www.velodicoio.it , un progetto messo a punto dal Servizio Nazionale per la pastorale giovanile della Cei per esplorare ambizioni, speranze e paure delle giovani generazioni e offrire loro una opportunità di espressione in vista della XV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, che si terrà dal 3 al 28 ottobre 2018 sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”.
Non si tratta di un sondaggio, spiega una nota della Conferenza episcopale italiana, bensì di uno strumento che vuole favorire un confronto di gruppo – a scuola, in università, nei gruppi parrocchiali e in quelli informali – su alcune tematiche centrali nella vita dei giovani, raccolte intorno a dieci parole chiave: ricerca, fare casa, incontri, complessità, legami, cura, gratuità, credibilità, direzione, progetti.
Ogni giovane tra i 16 e i 29 anni può esprimersi nei tempi e con i linguaggi che preferisce, grazie alla estrema duttilità dello strumento predisposto e alla riservatezza che esso garantisce ai partecipanti.
La Chiesa italiana dedica a questo speciale ascolto dei giovani i mesi da gennaio a maggio, utilizzando soprattutto lo strumento del portale. A giugno le singole diocesi rifletteranno sul materiale raccolto per arrivare ad una sintesi che apra a nuove prospettive per la pastorale giovanile. Dal 3 al 10 agosto da tutte le diocesi partiranno una serie di pellegrinaggi che confluiranno, l’11 e 12 agosto, in un grande incontro con Papa Francesco a Roma.
«Siamo tutti d’accordo sulla necessità di metterci in ascolto dei giovani – spiega don Michele Falabretti, responsabile del Servizio Nazionale per la pastorale giovanile – ma, come fare? Questo portale vuole offrire a tutti la possibilità di riconoscere nell’esperienza di vita di ogni persona il punto di partenza per un confronto alla pari, dove esiste un terreno comune che non sono le opinioni, ma le dinamiche più profonde della vita».
Fonte: LaStampa.it