Aveva due anni quando fu colpito da una forma rara di cancro ai polmoni. Era in coma e già sedato quando i suoi genitori notarono una inattesa attività cerebrale.
Il piccolo Dylan Askin, quattro anni, è stato dichiarato ufficialmente guarito. Il rarissimo cancro polmonare che due anni fa l’aveva portato a un passo dalla morte è sconfitto. E fin qui, niente di clamoroso, se non la gioia per un bambino e una famiglia usciti da un incubo. L’aspetto che rende clamorosa la vicenda di Dylan è che esattamente due anni fa, durante i giorni della Pasqua 2016, i medici stavano per interrompere i supporti vitali, giudicando la sua situazione compromessa. Ma proprio in quel momento i genitori notarono che le macchine registravano segnali di attività cerebrale e fermarono la procedura. Dylan rimase in terapia intensiva diverse settimane, finché, nel giugno 2016, fu rimandato a casa. Le cure contro il linfoma proseguirono e ora il bambino è guarito.
La vicenda è raccontata dai siti web di due giornali, il Sun (Leggi qui) e il Mail (e qui). Alla fine del 2015 Dylan, di Shelton Lock, nella regione inglese del Derby, era stato ricoverato per problemi respiratori. In realtà soffriva di istiocitosi polmonare a cellule di Langerhans: i polmoni si erano ricoperti di cisti e il piccolo, spossato dalle difficoltà di respirazione e da una polmonite, era finito in coma. Il Queens Medical Hospital di Nottingham non gli dava più speranze e, d’accordo con i genitori distrutti dal dolore, Mike e Kerry, i medici avevano programmato di staccare i supporti vitali il 25 marzo del 2016, che per caso coincideva con il Venerdì Santo. L’ora x era fissata quando il piccolo, già sedato, diede segni di ripresa. La procedura fu interrotta e da lì in poi ci fu un progressivo miglioramento, fino alle dimissioni dall’ospedale a metà maggio.
Il bambino era stato battezzato e i genitori lo chiamano “il nostro miracolo di Pasqua”. Ora la famiglia Askin sostiene l’associazione Clic Sargent, che aiuta bambini malati di cancro e i loro parenti.
Ultime ore per Alfie?
L’Inghilterra intera – e non solo – spera che un altro miracolo possa capitare ad Alfie Evans, il bambino di neppure due anni ricoverato a Liverpool per una malattia cerebrale devastante e ignota. Tutti i tribunali interpellati dalla famiglia hanno autorizzato il distacco delle macchine, che potrebbe avvenire già venerdì. Sabato scorso migliaia di cittadini sono scesi nelle strade di Liverpool per chiedere che Alfie venga accompagnato alla morte naturale, quando arriverà, e non fatto morire dai medici per eseguire sentenze emesse con l’intento di non far soffrire ancora il bambino ma che ai genitori suonano come una vera condanna a morte. Una vicenda che ricorda quella di Charlie Gard, il bambino inglese di un anno morto a fine luglio 2017 a seguito del distacco della macchina che gli consentiva di respirare in esecuzione di sentenze di tribunale, anche in quel caso su istanza dei medici curanti. A differenza di Alfie, tuttavia, per Charlie esisteva una possibile terapia alternativa, sebbene ancora allo stato sperimentale e non più applicabile a un bambino le cui condizioni erano ormai troppo compromesse, mentre per la malattia misteriosa che ha colpito Alfie non esiste alcuna cura.
Fonte: Antonella Mariani | Avvenire.it