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Come mi difendo dai pedofili?

Cos’è la pedofilia? Cosa devo sapere? «È un non amore sbagliato, asimmetrico, che coinvolge due mondi, l’adulto e il bambino, che non possono stare spontaneamente sullo stesso piano» Cosa possono fare i grandi per difenderci da questo pericolo? «Ognuno di noi, semplici cittadini, deve captare ogni minimo segnale e intervenire»

COME FACCIO A DIFENDERMI DAI PEDOFILI?

Hai fatto bene a chiedermi informazioni su quest’argomento, nonostante sia traumatico, perché questa è una domanda che dovrebbero porsi non solo i ragazzi, ma anche i genitori. Le vittime di pedofilia sono i bambini da zero a dodici/tredici anni e tu rientri nella categoria; oltre quell’età si parla di abuso sessuale su minori, che comunque è un’esperienza orribile (a tutte le età, tanto più se la vittima ha appena quattordici anni!), ma è bene fare una distinzione per dare il nome corretto alle cose, perciò parliamo di pedofilia quando la vittima non ha ancora raggiunto la pubertà.

 

COSA DEVO SAPERE?

Innanzitutto, va detto che la pedofilia è un non amore. È un amore sbagliato, asimmetrico, che coinvolge due mondi, l’adulto e il bambino, che non possono stare spontaneamente sullo stesso piano in una relazione sessuale, infatti la pedofilia non si basa sul libero consenso, ma tiene le sue vittime in stato di schiavitù. Don Fortunato Di Noto è il sacerdote che più si è distinto nella lotta alla pedofilia e alla pedopornografia (che riguarda foto o video in cui i protagonisti sono bambini) e da oltre trent’anni i dati che riferisce sono agghiaccianti. Ma fornisce anche degli ottimi consigli. Te ne riporto qualcuno: abbi rispetto per il tuo corpo che è preziosissimo, nessuno ha il diritto di farne cattivo uso; non pubblicare tuoi video o foto nei canali online, soprattutto se non sei vestito (sexting); non condividere dati personali su internet; non barare sull’età per iscriverti ai social; se qualcuno ti propone incontri off-line, chiedi sempre aiuto a un adulto.

 

SENTI, MA È VERO CHE TUTTI I PRETI SONO PEDOFILI?

Non farti fuorviare da certa stampa urlata e sensazionalistica. Non si può fare di tutta l’erba un fascio, come dice il noto proverbio. A leggere certi titoloni, pare che tutti i preti lo siano. Non solo non è vero, ma non è nemmeno vera l’affermazione che tanti lo siano. Vero è che una parte, purtroppo, si è macchiata di questo crimine orrendo e in questi anni la Chiesa non fa nulla per nasconderlo, anzi. È la società che invece si nasconde e che dovrebbe reagire in modo diverso, per proteggere le generazioni più giovani, perché la stragrande maggioranza degli atti di pedofilia e lo smercio di materiale pedopornografico avviene all’interno della cosiddetta società civile, laica, i cui protagonisti sono padri di famiglia e uomini dal doppio volto: il primo di persona perbene e il secondo, quello ben nascosto, di pedofilo, di spettatore di pedopornografia, o di turista sessuale. Le vittime di pedofilia subiscono un danno permanente. La Chiesa ha una linea dura con chi si macchia di questo crimine. Non così la società.

 

COSA POSSONO FARE I GRANDI PER DIFENDERCI DA QUESTO PERICOLO?

Occorre tutelare i bambini, le vittime aspettano di essere salvate, e chi commette questo crimine deve essere aiutato a capire la gravità delle conseguenze dei propri atti. Occorre combattere insieme: Chiesa e istituzioni devono allearsi e trovare forme comuni di lotta. Serve una cooperazione internazionale, un adeguamento legislativo che coinvolga tutti i Paesi. Ma ognuno di noi, semplici cittadini, deve tenere le antenne in funzione, per captare ogni minimo segnale e intervenire.

Fonte: Francesca FABRIS | FamigliaCristiana.it

 

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