La Commissione nazionale valutazione film con il Sir propone dalla stagione cinematografica appena conclusa una serie di film per i più piccoli e i preadolescenti, da rivedere o scoprire
L’estate è tempo di evasione, di vita all’aperto, tra i campi estivi per ragazzi o le località di villeggiatura in famiglia. La routine nelle sale cinematografiche tra fine luglio e il mese di agosto viene integrata dalle proiezioni nelle arene estive e nelle attività degli oratori. La Commissione nazionale valutazione film con il Sir propone dalla stagione cinematografica appena conclusa una serie di film per i più piccoli e i preadolescenti, da rivedere o scoprire.
Ha vinto due Premi Oscar nel 2018 il film della Disney “Coco” firmato da Lee Unkrich e Adrian Molina, nelle sale italiane lo scorso Natale. Una favola musicale ambientata in Messico, dove protagonista è il piccolo Miguel, che sogna di diventare musicista; lungo il suo cammino, il bambino entra in contatti con la Terra dell’Aldilà, con i suoi antenati. Anche se tocca temi difficili come la morte e il ricordo dei cari, il film risulta pieno di colori e di atmosfere positive. Un’incalzante girandola di avvenimenti con un finale gentile e idilliaco, segno della vittoria della vita e del bene sul male. La colonna sonora fa da robusto appoggio alla narrazione, con ritmi simpatici e briosi. Dal punto di vista pastorale, il film è consigliabile e nell’insieme poetico.
Ha esordito all’inizio della stagione cinematografica “Cattivissimo me 3” di Pierre Coffin, Kyle Balda e Eric Guillon, terzo appuntamento con la saga di animazione con il perfido Gru e l’esercito dei Minions. Novità del film è la relazione conflittuale tra Gru e il proprio gemello Dru, che nella versione originale hanno la voce di Steve Carell mentre in quella italiana di Max Giusti. Il film ha un plot narrativo di grande vivacità e azione; la storia si offre come sfrenata, divertente e in più momenti irresistibile. Anche se qua e là si registra un po’ di confusione, ogni passaggio risulta motivato e giusto, il contrasto tra buoni e cattivi va nella direzione di un dialogo positivo e proficuo. Il film è da valutare come consigliabile e brillante.
Nato da un fenomeno editoriale firmato dalla scrittrice R.J. Palacio, “Wonder” di Stephen Chbosky è arrivato nelle sale italiane per le vacanze natalizie, interpretato da Julia Roberts, Owen Wilson e il piccolo Jacob Tremblay. Un’opera di impronta educational per preadolescenti e famiglie, che mette in scena la coraggiosa avventura di Auggie, un bambino sfigurato in cerca di amicizia e inclusione. Il piccolo Auggie è l’emblema del diverso, dell’“altro” da accogliere senza pregiudizi. La storia acquista coralità grazie a un gioco narrativo che intreccia le vicende del piccolo con quelle dei suoi compagni e del mondo adulto, a cominciare dai genitori. C’è dunque gioia nel film e il pubblico risponde aderendo con partecipazione e commozione. Il taglio educativo è forte e convincente per un prodotto da valutare come consigliabile, problematico e per dibattiti.
È uscito in sala a primavera 2018 “Peter Rabbit” di Will Gluck, opera in live-action che si ispira alle favole illustrate di Beatrix Potter con la presenza di attori di primo piano, Domhnall Gleeson e Rose Byrne. Una commedia per piccoli con taglio frizzante, giocata sulla rivalità e gli equivoci tra il giovane Thomas e la bella Bea, ma anche con il mondo degli animali animati capeggiati del coniglio Peter. Dialoghi e dinamica di movimenti sono vivaci e sempre simpatici; gioca un ruolo centrale la presenza di animali, resi in maniera spontanea e con forte originalità. L’incontro tra attori in carne e ossa e figure animate in live-action raggiunge toni esemplari e fascinosi. Dal punto di vista pastorale il film è consigliabile e brillante.
Proposto per la Giornata della memoria della Shoah 2018, “Un sacchetto di biglie” di Christian Duguay è tratto dal romanzo di Joseph Joffo, opera dalla forte carica educational per preadolescenti e famiglie. Con l’invasione nazista due fratelli, Maurice e Joseph, sono spinti dai genitori a lasciare Parigi perché ebrei, trovando rifugio presso alcuni parenti a Nizza. Un viaggio denso di insidie e tensioni, ma anche di speranza, raccontato con una narrazione ad altezza di bambino. E proprio il lavoro sui bambini è la componente pregiata del film, che cerca di rendere un tema ostico e doloroso alla portata dei piccoli, informandoli senza traumi. Film da valutare come consigliabile e problematico.
Fonte: Massimo Giraldi, Sergio Perugini | AgenSir.it