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Il doposcuola di Cassego

Cassego, piccola località della Val di Vara, all’estremo confine nord occidentale della provincia e della diocesi, non è solo la sede della casa estiva diocesana, di cui parliamo spesso in queste pagine. Da cinquant’anni esatti, infatti, è anche la sede di un doposcuola di tipo sociale, modellato dal parroco don Sandro Lagomarsini sull’esempio della scuola di Barbiana di don Lorenzo Milani. Era un modello che don Sandro aveva in testa sin da quando, nel 1965, approdò come parroco a Cassego.
Il suo legame con l’esperienza di Barbiana è sempre stato molto intenso, e lo scorso anno egli fu tra i presenti sul posto durante la visita di Papa Francesco.

Sabato prossimo gli “amici del doposcuola” si ritroveranno a Cassego proprio per ricordare il mezzo secolo di vita di questa realtà, piccola ma operosa, che nel corso dei decenni ha contribuito non poco, pur tra grandissime difficoltà, a tenere viva la cultura contadina e, quindi, la vita stessa dell’alta Val di Vara.
Negli ultimi anni, poi, l’attività di don Sandro, che i nostri lettori conoscono anche come collaboratore delle pagine nazionali di “Avvenire”, e quella dei suoi collaboratori ha conosciuto un nuovo impegno, quello educativo nei confronti dei migranti di colore ospiti della Croce rossa italiana di Varese Ligure.

L’incontro degli “amici del doposcuola” è previsto per sabato prossimo alle 11, nella sede “storica” tra Cassego e Scurtabò. Alle 12.30 ci sarà il pranzo in comune nella “baracca della castagna”, mentre alle 18 don Sandro celebrerà la Messa nella parrocchiale di Cassego.

Fonte: Egidio Banti Avvenire / La Spezia

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