La presentazione dell’Assemblea dei vescovi (3-28 ottobre): per la prima volta partecipano anche due presuli cinesi. 267 Padri, 23 esperti, 49 uditori tra cui 34 ragazzi
Il Sinodo dei vescovi sui giovani, che si apre mercoledì, vedrà la partecipazione anche di “due vescovi della Cina continentale”. Lo ha confermato ufficialmente il Segretario generale del Sinodo, il cardinale Lorenzo Baldisseri nel corso della conferenza stampa di
presentazione dell’assise che si è tenuta stamani.
“Anche nel passato la Santa Sede ha invitato vescovi della Cina continentale ma mai erano potuti venire. In questo caso saranno presenti”, ha aggiunto il porporato, precisando che i presuli “sono invitati dal Papa. Questa è una conseguenza dell’accordo, non diretto, però il Papa ha deciso di invitarli e l’invito è stato accolto”.
I nomi dei due vescovi li ha fatti il “portavoce” vaticano Greg Burke, confermando quanto anticipato da fonti cinesi nei giorni scorsi. Si tratta di Giovanni Battista Yang Xiaoting, 54 anni, vescovo di Yan’an/Yulin, consacrato coadiutore nel 2010 con approvazione vaticana e riconoscimento del governo nel 2010 e succeduto per coadiutoria alla guida della diocesi nel 2016, e di Giuseppe Guo Jincai, 50 anni, consacrato illecitamente nel 2010 e legittimato da papa Francesco contestualmente alla firma dell’Accordo provvisorio tra Roma e Pechino sulla nomina dei vescovi del 22 settembre scorso.
Yang Xiaoting, che a marzo era già venuto nell’Urbe per un Convegno alla pontificia Università Gregoriana, è anche rettore del Seminario Nazionale di Pechino e vicepresidente della Conferenza episcopale non riconosciuta dalla Santa Sede, mentre Guo Jincai ne è il segretario generale. Entrambi, ha rivelato, Baldisseri, sono già in viaggio per raggiungere la Città Eterna.
Nel corso della conferenza stampa il cardinale Baldisseri ha ribadito che “il tema dei giovani è certamente oggi una ’sfida’, come del resto lo fu quello della famiglia”. E la Chiesa “non ha paura di affrontare le sfide, che sono sempre difficili e insidiose”. Non le teme perché “è sicura che la forza spirituale e umana le viene dallo Spirito Santo, che ispira e sostiene i suoi Pastori e il suo gregge, con a capo colui che ha ministero di confermare i fratelli”.
Al Sinodo parteciperanno 266 Padri, tra cardinali, vescovi, patriarchi, religiosi. Ci saranno anche 23 esperti e, tra i 49 uditori, 34 giovani tra i 18 e i 29 anni. Questi ultimi, è stato precisato, potranno assistere ai lavori, intervenire – una volta – in Aula, e partecipare alle riunioni dei Circoli minori dove verranno elaborati gli emendamenti al documento finale. Non potranno votare perché il diritto di voto è riservato ai vescovi.
Sempre oggi è stato diffuso il testo dell’Istruzione sulla celebrazione delle Assemblee Sinodali e sull’attività della Segreteria Generale del Sinodo dei vescovi, preparata in applicazione delle novità introdotte dal Papa per le modalità di svolgimento del Sinodo dei vescovi, nella recente Costituzione apostolica Episcopalis Communio. Il vescovo Fabio Fabene, sottosegretario della Segreteria generale, ha spiegato che tra le principali novità introdotte dalla nuova normativa c’è l’ampliamento della stessa Segreteria generale, dovuto al fatto che il Consiglio ordinario sarà d’ora in poi costituito da ventuno vescovi, di cui sedici eletti dall’Assemblea generale ordinaria.. “Tra questi ultimi – ha specificato Fabene – un vescovo proverrà dalle Chiese orientali cattoliche e gli altri quindici dalle Chiese di rito latino distinte su base geografica: due vescovi rappresenteranno l’America Settentrionale, tre l’America Latina, tre l’Europa, tre l’Africa, tre l’Asia e uno l’Oceania”.
In attuazione dell’Episcopalis communio, “potranno essere eletti solo vescovi diocesani, nello spirito del Concilio Vaticano II, che chiedeva che, in aiuto al Papa, fosse costituito un organismo centrale permanente composto da Pastori responsabili di Chiese particolari”. “Accanto ai membri eletti – ha poi sottolineato reso Fabene – ci sarà il Capo del Dicastero della Curia Romana competente per il tema dell’Assemblea sinodale, una volta che questo sarà stato stabilito dal Santo Padre, e altri quattro membri di nomina pontificia”.
L’Istruzione ribadisce il potere del Papa di “ratificare ed eventualmente promulgare il Documento finale quando, in casi determinati, abbia concesso al Sinodo potestà deliberativa”. Si sottolinea che i partecipanti al Sinodo “sono legati al segreto pontificio per quanto riguarda i pareri e il voto dei singoli”. E si ricorda che documento finale “è approvato dai due terzi dei Padri Sinodali presenti alla votazione”.
Alla conferenza stampa ha partecipato anche il cardinale Sergio da Rocha, arcivescovo di Brasilia, relatore generale del Sinodo, che ha denunciato come “nei nostri contesti ecclesiali è molto facile parlare dei giovani per sentito dire, facendo riferimento a stereotipi o modelli giovanili che magari non esistono più. In tal modo, anziché ascoltare e apprendere dalla realtà, idealizziamo e ideologizziamo i giovani”. Per il porporato, è importante “prendere consapevolezza dei punti di forza della presenza della Chiesa nel mondo giovanile, e delle sue debolezze, a partire dalla scarsa familiarità con la cultura digitale”. “Spesso si sentono voci che incolpano i giovani per essersi allontanati dalla Chiesa”, ha fatto notare da Rocha: “Ma molti di loro hanno vissuto situazioni che li portano ad affermare che è la Chiesa ad essersi allontanata dai giovani. E ce lo dicono apertamente. In molti casi non l’hanno sentita e non la sentono vicina e accogliente, specialmente nei momenti più faticosi del loro percorso di crescita umana”.
L’arcivescovo di Brasilia ha spiegato che nei prossimi giorni e per tutta la prima settimana di lavoro i padri sinodali affronteranno la prima parte dell’Instrumentum laboris, che è caratterizzata dal verbo “riconoscere”. “Ci metteremo di fronte alla realtà – ha precisato – non per un’analisi sociologica, ma con lo sguardo del discepolo, scrutando le orme e le tracce del passaggio del Signore con un atteggiamento aperto e accogliente. Per chi ha a cuore i giovani e desidera accompagnarli verso la vita in pienezza, è imprescindibile conoscere le realtà che essi vivono, a partire da quelle più dolorose come il disagio, la guerra, il carcere, le migrazioni e tutti gli altri tipi di emarginazione e di povertà”. “Ugualmente – ha concluso – sarà necessario che ci lasciamo interpellare dalle inquietudini dei giovani, anche quando mettono in questione le prassi della Chiesa o riguardano questioni complesse come l’affettività e la sessualità”.
Rispondendo alle domande dei cronisti il cardinale Baldisseri ha osservato che “gli scandali ci sono nella Chiesa e in questo tempo colpiscono la mente e il cuore ma credo che i giovani siano aperti a capire la fragilità umana”. E ha rimarcato che il Sinodo sui giovani può invece essere “un’occasione per poter mostrare la Chiesa come tale. Noi non vediamo un ostacolo ma una opportunità da una riunione di questa portata per poterci fare conoscere“. La Chiesa infatti non può essere identificata in
“alcuni che hanno fallito e hanno creato scandalo”.
Senza citarlo per nome Baldisseri ha anche risposto ad alcune critiche che l’arcivescovo di Philadelphia Charles Chaput ha rivolto all’Instrumentum laboris. E’ “solo una voce”, ha replicato. “Vorrei dire che la persona in questione – ha aggiunto – è “un membro del Consiglio di segreteria, era presente nel momento in cui è stato presentato il testo-base, se aveva qualche obiezione poteva mostrarla”.
Nel corso della conferenza stampa è stato infine precisato che il servizio di diffusione delle notizie relative ai lavori del Sinodo sarà curato dal Dicastero per la Comunicazione, presieduto dal suo Prefetto, il laico Paolo Ruffini, che a sua volta sarà il presidente della Commissione sinodale per l’informazione. Attraverso le reti sociali (Twitter, Facebook e Instagram) di Vatican News e della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, saranno diffuse e condivise informazioni sull’andamento dei lavori sinodali. Ogni giorno poi Ruffini, insieme a padri Sinodali che si alterneranno di volta in volta, terrà un briefing di aggiornamento.
Fonte: Gianni CARDINALE | Avvenire.it