« Chiediamo solennemente alle autorità competenti della Siria, terra di tolleranza e del vivere insieme, di proporre il diritto d’asilo che permetta alla cristiana Asia Bibi di continuare la sua vita in tutta sicurezza a Damasco, culla della cristianità e dell’islam tollerante.».
Questo è il testo che Said Hilal Alcharifi ha inoltrato, per mezzo del deputato indipendente del parlamento siriano Nabil Saleh, al ministro degli Esteri Walid Al-Moallem, con immediato seguito di consensi.
Chi è Said Hilal Alcharifi? Un breve sommario del suo curriculum professionale:
Said H.Alcharifi ha iniziato il suo mestiere di giornalista presso il quotidiano Tishreen nel giugno 1978. Dal 1986 ha ricoperto la posizione di insegnante di Arabo presso l’Università della Provenza in Francia. Titolare di un D.E.A. (Diploma di Studi approfonditi) in lettere, della stessa università. Dal 1993, Membro del C.E.T.J. (Società di traduttori interpreti esperti, presso la Corte d’Appello di Aix-en-Provence) fino al 1997, data di ritorno nel Paese.
– Giornalista per il quotidiano Tishreen (capo del dipartimento studi).
– Autore di due programmi settimanali alla Radio Nazionale di Damasco:
. “Culture del mondo” dove espone e commenta i fatti più importanti a livello internazionale, diffusa il mercoledì alle 13.30
. “Il nostro vicino: l’Europa” racconta le attività culturali, artistiche, umane di un paese europeo, durante la settimana. Trasmesso il venerdì alle 8:30
– Pubblicazione saltuaria di articoli sulla Siria.
Ma curriculum a parte, la cosa più importante è che Said appartiene all’Islam Sunnita e, secondo una certa logica di ‘scontro di civiltà’, si sarebbe potuto supporre che concordasse o almeno se ne stesse zitto come tanti hanno fatto, condividendo pavidamente la condanna a morte di Asia Bibi. Ma così non è stato e ciò ci ha felicemente confermato sulla ‘eccezione-Siria’, quindi gli abbiamo posto alcune domande.
OpS: Lei hai proposto che la Siria accordi l’asilo politico ad Asia Bibi. Ciò ha colpito molto, perchè indica la visione di un Islam differente da quello che si pratica in altri Paesi. Vuole spiegarci la caratteristica della società siriana dal punto di vista della religione?
S: Quando ho lanciato il mio appello sulla mia pagina personale all’attenzione delle autorità competenti in Siria, chiedendo loro di concedere l’asilo umanitario a Asia Bibi, che insieme alla sua famiglia rischia il linciaggio dai fanatici islamisti furiosi con lei nel proprio Paese, il Pakistan, ho agito come cittadino siriano nato su questa terra benedetta da due grandi Messaggeri: Gesù e Maometto.
Da bambino, sono cresciuto in una piccola città di circa 25.000 abitanti nel nord-ovest della Siria, dove cinque famiglie cristiane vivevano in piena armonia tra una popolazione musulmana, conservando il loro stile di vita e le loro usanze in stile occidentale senza mai essere malviste; al contrario, queste cinque famiglie che erano, all’epoca degli anni ’60 una trentina di persone, uomini, donne e bambini, in occasione della Pasqua, ricevevano visite di omaggio proprio da persone residenti della città che è a maggioranza musulmana. I cristiani, naturalmente, hanno sempre fatto lo stesso in tutte le feste musulmane e hanno vissuto da perfetti cittadini come tutte le altre componenti etniche e religiose della società siriana, vale a dire alawiti, sciiti, drusi, ismaeliti e così via.
OpS: La guerra in Siria ha però segnato una frattura nella convivenza. C’è stata una guerra religiosa interna? Che cosa ha influenzato il cambiamento di mentalità di alcuni siriani verso una idea di islam più orientato alla Sharia?
S: L’islam in Siria trova le sue radici nel Sufismo piuttosto che nel salafismo mutuato dall’oscurantismo wahhabita malato dei Fratelli Musulmani d’Egitto. Tuttavia, la Siria, come qualsiasi altro paese nel mondo arabo, non è stata risparmiata dalla pandemia del falso Islam talmudico wahhabita che sta invadendo il mondo intero.
Per quanto riguarda l’appello che ho lanciato in favore della cittadina cristiana perseguitata dai suoi stessi compatrioti in Pakistan, questo messaggio è stato raccolto dal deputato Nabil Saleh nel parlamento siriano che si è fatto carico di questo dossier con il Ministero degli Affari Esteri in Siria. Ma non saprei dire adesso a che punto siamo con questo procedimento.
Infine, la Siria può essere solo un paese laico. Tutti i tentativi di islamizzare il Paese sono stati sventati negli ultimi secoli.