Ieri sera, nella chiesa di Santa Maria Assunta, si è tenuta la veglia di preghiera per la Vita, presieduta dal vescovo mons. Luigi Ernesto Palletti, in occasione della 41ma Giornata nazionale per la Vita, di domenica.
Il vescovo ha commentato il brano del vangelo in cui Gesù – facendo notare che un chicco di grano, per dare frutto, deve morire – afferma che “Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna” (Gv, 12, 24-25).
«Il cero portato all’altare ha senso di esistere se illumina – ha commentato il vescovo -. Quindi, per realizzare il suo senso, deve bruciare, consumarsi. Questo é il mistero della vita. La vita ha valore in sé. Dovremmo imparare a contare gli anni della vita, anzichè dall’inizio, al contrario, a quanto manca dall’eternità. Si dice che si nasce per invecchiare. In verità, si nasce per andare verso l’eternità».
Commentando il messaggio dei vescovi per la Giornata, Palletti ha sottolineato «l’attentato dell’aborto», o «quando si considera la vita non dignitosa, mentre la dignità sta nella vita stessa», o «quando non si accoglie il fratello». «La tentazione è di stare in sé stessi. Chi vuole conservare la propria vita, la perde. Siamo connessi. Non esiste vita sganciata da un contesto. Noi per vivere abbiamo bisogno di un pianeta, di un’atmosfera. Attentare alle connessioni significa attentare alla vita. Bisogna riflettere sulla dignità più profonda dell’essere umano. Su questo non si può scendere a patti. Non c’è male Giominore. E bisogna essere sempre aperti alla speranza, perché noi credenti vediamo sempre nell’ottica della provvidenza».
In precedenza, i presenti avevano potuto ascoltare le testimonianze di due volontari Anteas e di una coppia di sposi della Comunità Cenacolo di Saluzzo, con sette figli, tra adozioni e affidi (la testimonianza è stata letta in quanto la coppia è stata bloccata in Piemente da un’abbondante nevicata). Infine, il presidente del locale Centro di Aiuto alla Vita, Mario Polleschi ha raccontato la vicenda di un giovane padre di una famiglia benestante, che si era rivolto al Centro perchè la moglie era intenzionata ad interrompere volontariamente la gravidanza. Col solo aiuto della preghiera – perchè i tentativi umani non avevano portato ad alcun esito – la situazione è evoluta positivamente, fino alla nascita di un bel bambino lo scorso autunno.
Tutte le chiese della diocesi festeggieranno domani la Giornata nazionale per la vita, voluta dal Papa San Giovanni Paolo II nel 1978, anno della legalizzazione dell’aborto in Italia. In alcune parrocchie della Spezia, dei volontari offriranno delle primule e il ricavato delle offerte andrà a sostenere le necessità del locale Centro di Aiuto alla Vita, prima fra tutte il sostegno alle mamme che accettano la loro gravidanza nonostante abbiano avuto problemi nell’accoglierla.
F. BELLOTTI