Lo striscione della parrocchia di San Tommaso, a cui Giulia Gabrieli era legata. La cerimonia nel Santuario della Madonna dei Campi presieduta dal vescovo Francesco Beschi. Il ricordo del padre.
La scritta su quello striscione, in fondo, è ancora nitida come la memoria. Sopra c’è il messaggio che gli amici scrissero nell’estate del 2011: «Giulia, siamo con te». C’era anche questa immagine, domenica 7 aprile a Stezzano (Bergamo), nella celebrazione che ha aperto la causa di beatificazione di Giulia Gabrieli, adolescente spentasi nel 2011 a 14 anni a causa di un sarcoma.
Al santuario della Madonna dei Campi, luogo caro a Giulia, il vescovo di Bergamo Francesco Beschi ha illustrato il senso profondo di questo momento, incentrato attorno alla forte fede della ragazza, all’insegnamento che nella sofferenza è riuscita a trasmettere: «Il Signore ci dona ristoro. Il ristoro di Giulia è nella sua fede che abbiamo conosciuto, nelle sue parole cariche di affetto per i suoi cari, un affetto che si è allargato a tante persone, amore per Maria, per Gesù, per Dio – è stata la riflessione di monsignor Beschi -. Questo percorso è iniziato tempo fa, ora abbiamo più consapevolezza, una consapevolezza condivisa: l’insegnamento di Giulia è un tesoro che vorremmo offrire al mondo».
«I testimoni che la Chiesa ci offre – sono le parole di Antonio Gabrieli, padre della ragazza – sono figure che hanno incarnato la fede, figure concrete. Vogliamo ringraziare chi ci ha dato l’opportunità di approfondire la fede di Giulia». Dalla Congregazione delle Cause dei Santi è arrivato il nulla osta per l’iter.
Quello di ieri sera è stato un momento di fede e di commozione. La cerimonia è stata partecipata da tante persone: parenti, amici, semplici conoscenti, cittadini che hanno conosciuto la storia della ragazza – veicolata negli anni anche dalla onlus “conGiulia“, portata avanti dai genitori in ricordo della figlia – e hanno voluto essere presenti a questo profondo momento di comunità.
Lo striscione preparato dai giovani della parrocchia di San Tommaso, a cui Giulia Gabrieli era legata
C’era appunto anche quello striscione che ha aperto un corteo che dalla parrocchia cittadina di San Tommaso – quella a cui Giulia era legata – è giunto sino al santuario di Stezzano: quel lenzuolo fu creato dagli amici della ragazza nell’estate del 2011 in occasione della chiusura del Cre, proprio nei momenti di maggiore sofferenza della malattia di Giulia.
Fonte: Luca BONZANNI | Avvenire.it
Speciale Viaggio a… – Il sorriso di Giulia
QUI il video della puntata di Martedì 5 febbraio 2013 di “Speciale Viaggio a…”, andata in onda su Rete4, dove viene raccontata la testimonianza di Giulia con interviste, video e alcune pennellate della sua storia… Clicca qui per vedere il video