Le Clarisse di Liguria, Lombardia e Piemonte usano sito internet e social network per raggiungere i fedeli. «Viviamo in clausura, ma così permettiamo ai più giovani di avvicinarsi a noi»
Molti ne consigliano un uso moderato, ma la verità è che oggi non si può fare a meno dei social network. Per questo due anni fa Emanuela Roberta, Cristiana e Chiara Emanuela hanno partecipato a un corso di comunicazione digitale con alcune colleghe. Nulla di nuovo, se non fosse che le tre allieve sono suore di clausura, rispettivamente appartenenti ai monasteri di Lovere (Bergamo), Leivi (Genova) e Bra (Cuneo). E se per il Vaticano al tempo di papa Francesco i social sono una dimensione ormai affermata (avviata nel 2012 con Benedetto XVI), lo stesso non si può dire per contesti ecclesiastici più remoti. Per questo la svolta nella vita monastica delle Clarisse di Liguria, Lombardia e Piemonte − una delle otto federazioni regionali presenti sul territorio italiano − è ancor più degna di nota. «Tutto è stato concordato nel 2016, durante l’assemblea generale che si svolge ogni tre anni. Nessuna ha avuto da ridire sull’uso dei social media per una suora di clausura», dice suor Emanuela Roberta.
BIBBIA E COMPUTER
Nel monastero di Lovere, sulle sponde del Lago d’Iseo, oltre alla biblioteca c’è la sala computer. Suor Emanuela Roberta è fra le più attive nell’aggiornare il sito internet e nell’usare l’account twitter delle sorelle (@clarisse_info), che accoglie ogni giorno nuovi follower e condivisioni, anche all’estero, grazie alla presenza dei missionari. «Abbiamo un canale YouTube per caricare i video con il commento alla Parola di ogni domenica. Il nostro scopo è quello di coinvolgere un pubblico giovane, visto che le persone spendono la maggior parte del proprio tempo connesse».
Negli ultimi tre mesi il sito www.federazioneclarisse.com è stato visualizzato da oltre 33 mila utenti, con una permanenza media di quasi un minuto (non poco rispetto a quella generica dei siti online): un incremento significativo dopo il completo restyling della pagina, nata nel 2010. Ora il sito è costantemente aggiornato con il calendario degli incontri promossi dalle singole fraternità, i commenti al Vangelo del giorno, la storia dell’ordine monastico, di santa Chiara e san Francesco, e la biografia delle sorelle.
LE INTERAZIONI CON I FEDELI
Inoltre c’è anche la possibilità di inviare le proprie intenzioni di preghiera: «Fra i servizi che offriamo è il più gettonato. Le richieste vengono raccolte nella casella di posta elettronica e sempre più spesso arrivano anche via Twitter», confermano suor Emanuela Roberta e suor Cristiana. «Prima avevamo un orario per controllare l’email», ricordano le due religiose. «Ora non possiamo più permettercelo, perché il web non si ferma mai».Il sito, che fa da riferimento per le 12 comunità che costituiscono la federazione (quattro in Lombardia, altrettante in Piemonte, tre in Liguria e una nella Repubblica Centrafricana) è gestito dalle tre sorelle più esperte, mentre l’account Twitter viene amministrato per un mese a turno da una suora fra quelle in grado di occuparsene.
DALL’ORTO ALLA TASTIERA
Le piattaforme digitali sono solo l’ultima delle tante attività spirituali e lavorative delle Clarisse, comunque immerse in una vita fatta di preghiera e contemplazione, di cura degli orti e della comunità, dell’aiuto alle sorelle più anziane e di quelle in difficoltà. Con una ripartizione rigorosa anche fra i monasteri, l’attività online arriva così a coinvolgere altre realtà, come la comunità delle Clarisse di Milano, nel quartiere Gorla, o le restanti sparse nel Nord Italia. «Il web è impegnativo, ma ci sta dando buoni risultati», chiarisce suor Cristiana. «Il contenuto innovativo del nostro messaggio è apprezzato da molti che si connettono al sito per informarsi sul servizio della foresteria, sulle attività e i prodotti che realizziamo − come le candele decorative − o anche solo per conoscere gli orari delle celebrazioni. Su Twitter tanti provano a interagire, ma al momento abbiamo scelto di non rispondere direttamente agli utenti. Sono tutte cose di cui avremo occasione di discutere».
Ancor prima di pensare a un account Instagram, il prossimo passo per le clarisse 2.0 sarà un radicale aggiornamento del sito, rivolto a quanti si collegano con dispositivi mobili, come tablet e smartphone. «Oltre il 52% degli accessi non avviene più dal computer di casa», spiega suor Emanuela Roberta. «La scelta di sbarcare sul mondo digitale è strettamente legata a un nostro costante aggiornamento».
VICINANZA ON LINE
A conti fatti, rapportarsi al resto del mondo usando internet è un comportamento che si concilia con la vita monastica? «Assolutamente», rispondono all’unisono le monache. «È anzi un bellissimo escamotage per permettere ai fedeli di venire da noi, dato che la nostra Regola, a differenza di altri ordini, ci impedisce di bussare direttamente alle loro case o di raggiungerli nelle strade». Per questo anche nella foresteria del convento gli ospiti possono disporre in ogni momento della connessione Internet wireless (senza cavi, ndr). Un modo per dire che le vie del Signore sono infinite, anche per tutti coloro che oggi viaggiano on line, a colpi di tweet.
Fonte: Credere/FamigliaCristiana.it