CARPI – Vincere la crisi si può: 30 giovani e un vescovo sono ripartiti dopo il terremoto
— 28 Novembre 2014 — pubblicato da Redazione. —Ci sono quotidiani online e web radio, bar e ristoranti, ma anche piccole imprese tessili tra i 30 progetti imprenditoriali finanziati dalla diocesi di Carpi grazie al fondo Fides et Labor. Il fondo è stato istituito dal vescovo Francesco Cavina all’indomani del terremoto che un paio d’anni fa sconvolse l’Emilia, ma «l’idea mi era venuta già prima», confida il vescovo a tempi.it. «Poi sono stato costretto ad accantonarla perché in quei giorni le energie fisiche e spirituali furono inevitabilmente concentrate sulla gestione dell’emergenza e la ricostruzione delle chiese e delle case. Passata l’emergenza, però, mi sono persuaso che quel progetto fosse rimasto d’attualità. Soprattutto perché erano in molti, e purtroppo lo sono ancora oggi, i giovani senza un lavoro, ma con un’urgente domanda nel cuore di poter ritrovare un motivo per sperare nel futuro, uscendo dalle grigie logiche dei soliti discorsi, analisi e rivendicazioni, pur legittime, che si sentono fare sulla crisi».
Monsignore, chi ha reso materialmente possibile la creazione del fondo?
Dapprima la donazione di 100 mila euro che fece l’allora pontefice Benedetto XVI in seguito alla visita nelle località terremotate. Ad essa si sono aggiunte poi le somme raccolte grazie alla generosità della nostra gente che ha voluto contribuire. Oggi il fondo ha già erogato 200 mila euro, anche se a disposizione ce ne sono in tutto 300 mila.
Come si fa per ricevere un prestito?
I giovani che chiedono di essere aiutati devono presentare un progetto, che viene poi valutato da una commissione di esperti. È composta da un professore universitario, due imprenditori, il responsabile finanziario della diocesi, un commercialista e un notaio. Nella valutazione è importante che emerga il desiderio di mettersi in gioco per provare a ripartire.
E riescono a ripartire?
Finora è sempre stato così: non abbiamo registrato ancora alcuna defezione e sono già stati rimborsati la stragrande maggioranza dei prestiti che, vale la pena ricordarlo, in questo progetto sono fatti senza applicare interessi. Ciò che vogliamo più di tutto sottolineare, infatti, è che qualcuno ha fiducia in questi giovani, crede nelle loro potenzialità. E devo dire che anche loro se ne sono accorti. È il motivo per cui, del resto, gli abbiamo affiancato un direttore di banca che li va a trovare, li convoca e li accompagna durante tutto il percorso.
Perché è così importante accompagnare i giovani?
Perché in un Paese come il nostro ci sono oneri talmente complessi e gravosi, non ultima la burocrazia, che il più delle volte basta poco a farti scoraggiare e talvolta gettare la spugna. Mentre la fiducia genera un circolo virtuoso che si autoalimenta, come è successo ai 30 progetti finora finanziati. La solidarietà tra questi giovani è scattata fin da subito, quasi come in una famiglia. Per esempio, il giornalino e la radio hanno fatto pubblicità a tutti gli altri progetti. È importante, infatti, sentirsi parte di qualcosa di più grande per non mollare nella crisi.
Avete incontrato resistenze?
Per riuscire a dare corpo a questo progetto ci sono voluti quasi otto mesi, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Ed è stato un successo, soprattutto se si considera la particolare situazione storica che stiamo attraversando. Oggi, infatti, come ha ricordato anche Papa Francesco a Strasburgo, si corre il rischio di imbrigliare il desiderio dell’uomo in una gabbia di immobilismo, quando in realtà sarebbe molto più conveniente riscoprire la centralità e la dignità della persona, che stanno sempre fondamentali nella vita di una società civile. Ma non si può aspettare che siano le istituzioni a fare il primo passo, occorre prendere iniziativa.
Voi ci state provando; le istituzioni hanno aiutato la vostra terra?
L’inizio è stato molto promettente all’indomani del terremoto; poi abbiamo attraversato una fase di stanca, ma adesso le cose stanno ripartendo. E in questo momento sono piuttosto fiducioso per una buona riuscita della ricostruzione.
Fonte: Crisi, prestiti della diocesi di Carpi funzionano | Tempi.it
SDEGNO CORAGGIO E PAZIENZA le Virtù richiamate dal vescovo per affrontare le difficoltà della vita in questa bella video intervista