3. Cercate di comprendere il contesto
Prima di rispondere o di criticare il modo in cui questa ragazza ha esposto la sua posizione agnostica di fronte all’esistenza di Dio, ascoltate e cercate di capire il perché di questo video. Cosa c’è in fondo, chi lo ha realizzato, cosa sta dicendo, da dove vengono queste convinzioni? Cosa sa o cosa ha capito della religione cattolica, su quali aspetti si può concordare, quali altri punti può capire?
Non si tratta di fermarsi ai sentimenti, magari feriti, ancor più se qualcuno ha un fervido zelo cattolico. È una persona che non conosce molti aspetti della nostra religione, che è stata allevata in modo diverso, che dice varie cose che possono avere un senso, e il nostro compito come cristiani è portare luce e verità. Non c’è, però, una luce che accechi l’altro, né una verità che tormenta.
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4. Informatevi su chi è il vostro interlocutore e sulla sua storia
A volte, visto che gli animi si scaldano, non è facile comprendere chi è la persona che abbiamo davanti. Ovviamente è più semplice prendersi un po’ di tempo per verificare di chi si tratta quando non si parla faccia a faccia.
In quest’epoca di reti sociali, abbondano le conversazioni “virtuali” rispetto a quelle a tu per tu. Con questo voglio dire che si può capire qualcosa dell’altra persona per capire perché risponde o esprime ciò che prova in un modo o nell’altro.
Capire un po’ meglio chi abbiamo davanti ci fa poter rispondere in un modo non solo più adeguato, ma anche misericordioso, caritatevole e soprattutto fraterno.
Quando si tratta di una conversazione faccia a faccia si può capire qualcosa sull’interlocutore ponendo domande aperte come: “Cosa ti fa dire questo?”, “Dove hai sentito quello che stai affermando?”, ecc., capendo così da dove derivano le informazioni che ci sta facendo arrivare.
5. Esprimete ciò che provate con calma
In un momento del video, padre Daniel dice con molta calma: “Voi che non credete, mettetevi nei nostri panni”. Le immagini del video di Dama G, spiega, sono molto forti per noi credenti, perché per noi la croce è un simbolo d’amore. Se reagiamo, come spesso facciamo, con ira e dolore, chi non crede non capisce questa reazione, come noi non capiamo i non credenti quando ci attaccano e parlano senza rispetto.
Come dicevo, l’unica forma di controllo che abbiamo è quella su noi stessi, e in questo padre Daniel ci offre un buon esempio. Dice ciò che prova e lo spiega con calma perché capisce che le sue parole sono rivolte a un altro essere umano, indipendentemente dal fatto che sia ateo o meno, come lui creato dall’amore di Dio.
6. Formatevi e informatevi costantemente
A volte le nostre risposte esplosive e poco aperte al dialogo nascono dalla paura di non avere gli argomenti necessari a rispondere con calma, o anche dalla paura di perdere la fede perché è sostenuta solo dalla ragione.
a fede non solo per sapere, ma per amare meglio, è quindi uno strumento preziosissimo. Se il sacerdote non gestisse con tanta chiarezza le sue conoscenze e la sua esperienza di fede, non potrebbe fornire una risposta tanto minuziosa e positiva.
Al di là di ribattere al video, sono certa che si sia guadagnata una follower in questa ragazza e che sia diventato un punto di riferimento. Lo possiamo dedurre dal commento lasciato da Dama G nella spiegazione del suo video: “Molta gente e molti credenti hanno potuto cogliere una proposta rispettosa e hanno suscitato un dialogo molto bello. Grazie”.
Siamo chiamati proprio a questo, a promuovere dialoghi che ci portino a Dio. Siamo suoi strumenti. È Lui che realizza il lavoro con le anime.
Non appare nel video, ma sappiamo che la preghiera e il fatto di chiedere l’illuminazione dello Spirito Santo sono una pratica che dobbiamo mettere in atto sempre, soprattutto quando parliamo nel Suo nome.
Poniamoci una domanda: come stiamo rispondendo a chi ha convinzioni diverse, ai non credenti, a chi ci attacca e ci disprezza, a chi ci confonde?
Fonte: Silvana Ramos | Aleteia.org