Incendi, profanazioni, sacrilegi, furti e atti di vandalismo fanno parte del triste scenario di 3.000 attacchi contro chiese, scuole, cimiteri e altri luoghi e simboli cristiani nel continente europeo solo nel 2019, in base a un rapporto realizzato dal centro di studi di politica internazionale Gatestone Institute e diffuso dalla Fondazione Pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre.Gli atti di intolleranza sono stati più intensi in Francia e in Germania, ma sono stati registrati casi gravi anche in Irlanda, Italia, Spagna, Belgio, Danimarca e Regno Unito, oltre che, su scala minore, in tutti gli altri Paesi europei.
L’istituto ha analizzato i registri della polizia, le notizie diffuse dalla stampa europea e le pubblicazioni verificabili sulle reti sociali. I 3.000 casi sollevati rappresentano una media di più di 5 casi al giorno, un numero allarmante e che è aumentato negli ultimi anni.
In Francia, uno dei Paesi in cui la situazione è più preoccupante, il quotidiano Le Figaro ha diffuso dati del Servizio Centrale di Intelligence Criminale indicando “migliaia di casi di vandalismo nelle chiese” tra 2016 e 2018, con una media di quasi 3 casi al giorno in uno degli anni del periodo. Nel marzo 2019, 12 chiese francesi sono state profanate nell’arco di 7 giorni, includendo quella di Saint-Sulpice, incendiata subito dopo la Messa di mezzogiorno.
Il 16 novembre 2019, istituito dall’ONU come Giornata Internazionale della Tolleranza, l’Osservatorio sull’Intolleranza e la Discriminazione contro i Cristiani ha diffuso un rapporto con dati del 2018 indicando un “aumento, rispetto agli anni precedenti, del numero di chiese, simboli cristiani e cimiteri in tutta Europa oggetti di vandalismo, profanati e incendiati”. Il documento include anche atti di intolleranza registrati contro persone cristiane, e non solo luoghi e monumenti.
“I cristiani sono oggetto di pressioni in molti modi diversi in Europa”, ha commentato la direttrice dell’Osservatorio, Ellen Fantini, “dall’interferenza nella libertà di coscienza, espressione e associazione alla negazione dell’accesso alla giustizia e ai servizi giuridici”.
Come esempi, ha citato “la violazione dei diritti dei genitori cristiani di allevare i figli in conformità alla propria fede, i simboli religiosi cristiani rimossi dagli spazi pubblici, i cristiani presentati sistematicamente con stereotipi negativi sui mezzi di comunicazione sociale, i gruppi cristiani esclusi dai campus universitari”.