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SCUOLA/ Tre richieste delle paritarie per investire (bene) sul dopo-coronavirus

Detraibilità delle rette, contributi straordinari, un fondo per “piattaforme didattiche a distanza”: le richieste delle paritarie per non soccombere al coronavirus

Alunni che non vedono l’ora di iniziare il collegamento con gli insegnanti. Altro che “obbligo scolastico”. Chi l’avrebbe mai detto? In un momento così drammatico per il nostro paese, dalle persone coinvolte nell’attività scolastica arriva una testimonianza sorprendente. Mentre gli edifici scolastici sono chiusi, infatti, la vita della scuola è imprevedibilmente intensa e ricca. Siamo tutti stupiti e grati.

La necessità di mettere in campo nuove forme e nuovi strumenti ha fatto esplodere la creatività e la dedizione degli insegnanti e dei dirigenti (di ogni grado scolastico).

Non solo attraverso l’utilizzo della tecnologia, ma con la ricerca di ciò che è essenziale nell’insegnamento e con il desiderio di raggiungere ogni alunno nella sua particolare situazione.

È evidente, inoltre, il grande valore della “relazione educativa”, per permettere ai più giovani (e alle loro famiglie) di stare davanti a ciò che sta accadendo senza restare bloccati dalla paura. In alcune zone di Italia in questi giorni gli insegnanti sono entrati in case colpite dalla sofferenza e dal lutto, potendo portare un abbraccio di speranza.

Risulta evidente il contributo essenziale della scuola al “bene comune”.

Una buona parte della popolazione italiana ha a che fare con la scuola; sono 8,5 milioni, infatti, gli alunni del sistema scolastico nazionale (e più di un milione le persone che vi lavorano).

Più del 10% degli alunni italiani frequenta una scuola paritaria (che conta 866mila alunni). Con le altre associazioni di scuole paritarie e di genitori stiamo sollecitando il Governo, perché tra le misure economiche messe in campo per sostenere le realtà sociali del paese siano previste anche risorse straordinarie a favore delle scuole paritarie e delle famiglie che le hanno scelte.

In primo luogo, abbiamo chiesto che venga prevista la detraibilità integrale delle rette corrisposte dalle famiglie per la frequenza scolastica nel corso del 2020 (in base alle norme attuali si può detrarre solo il 19% di un importo al massimo di 800 euro all’anno per alunno).

Stiamo, poi, proponendo l’istituzione di un fondo straordinario per l’erogazione di contributi aggiuntivi alle scuole paritarie per l’anno scolastico 2019/2020. È di questi giorni la notizia dell’avvio dell’iter per l’erogazione dei contributi previsti in via “ordinaria” dalla legge di Bilancio (536 milioni per il 2020). Mentre ci aspettiamo un’accelerazione della procedura ordinaria, pensiamo siano necessarie “misure straordinarie” per sostenere la realtà delle scuole paritarie, colpite dalle conseguenze economiche dell’emergenza coronavirus al pari di tanti altri settori destinatari di specifiche misure di aiuto.

Con il decreto legge n. 18/2020 è stato previsto anche un apposito fondo per le “piattaforme didattiche a distanza”; abbiamo chiesto che a tale fondo possano accedere anche le scuole paritarie (e non solo le scuole statali come attualmente previsto).

Il Parlamento ha avviato l’iter per la conversione in legge del decreto legge n.18/2020; il Governo ha annunciato per le prossime settimane nuove e ulteriori misure economiche.

Sostenere il sistema educativo e scolastico costituisce, a nostro parere, il miglior investimento per il presente e per il futuro del nostro paese.

La grande prova di unità e di corresponsabilità che sta dando il popolo italiano in questo periodo è il segno più evidente del valore decisivo che ha l’educazione per il bene della comunità.

Fonte: Marco MASI | IlSussidiario.net

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