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“Il Vangelo per chi crede, l’umanità per tutti: questi i punti di riferimento”

Lettera di don Piercarlo, parroco della cattedrale di Cristo Re.

Carissimi amici e fratelli desidero condividere qualche riflessione in questo tempo così terribile che stiamo attraversando, nella speranza che la situazione sia davvero in fase di miglioramento.

Sono tante le sollecitazioni che ci hanno colpito e coinvolto in questi giorni di sosta forzata. Ci siamo incoraggiati dicendoci che ” andrà tutto bene” e che ” ce la faremo”. Per un verso desideriamo tornare al più presto alla normalità, dall’altro siamo consapevoli che nulla sarà più come prima!

Può però essere l’occasione per ripensare alla nostra vita, a livello personale, sociale e comunitario.

E a questo proposito Papa Francesco pochi giorni fa ci ha messo in guardia, notando che oltre il virus che ha stravolto la nostra vita, c’è purtroppo un virus altrettanto pericoloso, quello dell’egoismo dell’indifferenza.

Proprio Papa Francesco, ancor prima che si scatenasse la pandemia, aveva denunciato la nostra società per le troppe ingiustizie e guerre, per produrre ” scarti di umanità”, per le ferite prodotte nella creazione!

Con sgomento, in questa situazione, sentiamo che persino Papa Francesco è al centro di accuse di vario genere. Notizie, di cui è sempre difficile verificare o definire i contorni, che ci arrivano da organi di stampa e parlano a vari livelli anche di gruppi e movimenti cattolici, con l’appoggio e le sovvenzioni di formazioni culturali e politiche di varie nazioni, a partire dagli USA, dalla Russia e da noi, che accusano il Papa di distruggere la Chiesa e il cristianesimo.

Penso che tutti noi dobbiamo rendere più salda la nostra fede, avendo come punto di riferimento sicuro Gesù, il vangelo che ci è stato donato, e i pastori della chiesa, a cominciare dal Papa, chiunque esso sia, e in questo momento Papa Francesco!

Mentre ci auguriamo che questo momento terribile finisca presto ( e per questo ci affidiamo a quanti operano in campo scientifico, sanitario e di governo, insieme all’ affidamento al Signore Gesù e a Maria Santissima ), si impone pure la gratitudine per tutti coloro che si stanno impegnando fino all’eroismo per soccorrere ammalati e poveri! Non faccio l’elenco di categorie di persone che abbiamo imparato a conoscere e a stimare in questi giorni drammatici.

Nel piccolo della nostra comunità diocesana mi pare doveroso sottolineare quanto fatto da don Luca….

Un ricordo e una preghiera anche per i tanti, troppi defunti, con molti medici, infermieri e sacerdoti!

E poi come sarà il domani? Da una parte ci auguriamo che si possa ripartire gradualmente, con la vita che è fatta anche di incontri e di contatti tra persone, in una parola che si possa rigustare la gioia di essere comunità, a partire dalla famiglia, per arrivare alla società e alla chiesa.

Ma vediamo di non dimenticare rapidamente i tanti insegnamenti di questo tempo.

Non ci si salva da soli. Occorre rafforzare i vincoli di fraternità e di solidarietà, non si deve più lasciare nessuno indietro. Non dobbiamo più permettere scene come i poveri a dormire per terra in un parcheggio a Las Vegas o i poveri messi in gabbia a Singapore, o i tanti schiavi che lavorano come bestie nei campi per pochi euro…

La comune umanità per tutti e il vangelo di Gesù per noi credenti, siano il punto di riferimento per provare a piantare i semi di un mondo davvero rinnovato nell’amore!

 

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