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Le tre gravi ingiustizie subite dalle scuole paritarie

Appello di diverse associazioni no profit alle forze politiche perché intervengano sul Dl rilancio in sede di conversione

Lettera aperta ai gruppi parlamentari, alle componenti dei gruppi misti del senato della Repubblica e della Camera dei deputati e alle relative forze politiche. Decreto rilancio e scuole paritarie: tre gravi ingiustizie da riparare in sede di conversione.

Le sottoscritte associazioni no profit chiedono a tutti i gruppi parlamentari e alle componenti del gruppo misto del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, nonché alle forze politiche rappresentate nel Parlamento e a ogni senatore e deputato uno specifico impegno affinché nei lavori di conversione in legge del D.L. 19 maggio 2020, n. 34 (c.d. “Decreto Rilancio”) vengano riparate tre gravi ingiustizie nei confronti della fondamentale realtà delle scuole pubbliche paritarie italiane, che potrebbero invece offrire ulteriori opportunità al sistema scolastico italiano in questo grave momento.

1) Una prima discriminazione si trova al Capo VIII del Decreto Rilancio (art. 230-235), interamente dedicato alle “misure” per superare la pandemia in corso “in materia di istruzione”, fra cui le condizioni igieniche delle lezioni o il potenziamento della didattica a distanza (cfr. art. 231 con 331 milioni di euro; art. 234 con 10 milioni), nonché alle “misure di contenimento del rischio epidemiologico” “in relazione all’avvio dell’anno scolastico”(cfr. art. 235 con un miliardo di euro). Tutto ciò però ad esclusivo beneficio delle sole scuole statali, nonostante il “sistema nazionale di istruzione” sia “costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie” (art. 1 Legge n. 62/2000). E nonostante gli art. 32 e 33 della Costituzione obblighino la Repubblica a tutelare la salute di tutti, nonché ad assicurare alle scuole paritarie e ai loro alunni “un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali”. 

2) Una seconda discriminazione si ricava dalla comparazione non soltanto fra il sistema scolastico statale e quello delle scuole paritarie, ma persino fra queste ultime e gli istituti di istruzione profit, che hanno la natura giuridica di imprese, e per questo sono stati già alleviati con le misure appositamente previste per i soggetti commerciali, quali per es. la trasformazione in credito d’imposta dei canoni per gli immobili usati per l’attività “industriale, commerciale o professionale” (art. 28), benefici che tuttavia non valgono per le rette versate per consentire l’esistenza stessa delle scuole paritarie.

3) Dunque: riparare una ingiusta contribuzione. I genitori degli alunni delle pubbliche paritarie (che fanno risparmiare allo Stato per l’istruzione dei loro figli e che, pagando le tasse, sostengono anche la sanificazione delle scuole statali) stanno patendo la crisi economica come tutti gli italiani, e in molti non riescono a pagare le rette. Urge un sostegno economico adeguato, per non annichilire il diritto “prioritario” dei genitori “nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli” (art. 26 Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e art. 29 e 30 Costituzione) e per garantire la sopravvivenza stessa delle scuole paritarie da loro liberamente scelte. L’art. 233 stanzia € 155,74 per ciascuno degli 866.805 alunni delle paritarie: che corrisponde a neanche metà della retta di un mese! Nel momento in cui viene opportunamente riconosciuto un bonus di € 500 per una vacanza (art. 176) o per un monopattino elettrico (art. 229), l’istruzione – ci sembra – meriti ben di più! 

4) Le paritarie: un bene per tutti, anche nell’emergenza. In un’ottica di reciproco aiuto in un momento così difficile gli istituti di istruzione statali potrebbero avere necessità di locali in alternativa ai turni ipotizzati per garantire il distanziamento, e quegli istituti paritari che dispongono di locali in più potrebbero porli a disposizione – su base volontaria – della scuola statale, purché a un canone congruo – se pure calmierato – e con oneri di sanificazione a carico dello Stato (cfr. punto 1).

Chiediamo pertanto che, in sede di conversione del DL n. 34/2020, le misure a sostegno delle scuole pubbliche paritarie siano riconfigurate secondo il principio di sussidiarietà, ponendo al centro la famiglia e lo studente, e cioè per:

  • riconoscere – in attuazione della legge n. 62/2000 – la detraibilità integrale delle rette, allo scopo prevedendo che i benefici fiscali stabiliti dall’art. 28 del D.L. 34/2020 per i canoni dei soggetti profit e commerciali si applichino anche alle rette per le scuole pubbliche paritarie, così accogliendo quanto chiesto nel Comunicato AGESC, CDO Opere educative, CNOS Scuola, CIOFS Scuola, FAES, FIDAE, FISM, FOND. GESUITI EDUCAZIONE, CISM e USMI del 2mpi05.20;
  • in subordine, concedere un bonus pari al valore medio delle rette da marzo a giugno per almeno € 1500, in capo direttamente alle famiglie;
  • prevedere, in caso di necessità di locali in più per la fase dell’emergenza, che si utilizzino preferibilmente quelli disponibili negli istituti scolastici paritari, con canone prefissato e senza oneri a carico di questi.

Siamo disponibili a un incontro, se utile per meglio illustrare i contenuti di quanto chiediamo.

Fonte: Polis pro Persona | Tempi.it

Primi firmatari: Mirco Agerde (Movimento Regina dell’amore), Arturo Alberti (Ass. Il Crocevia), Stefano Bani (Forum Cultura Pace e Vita Ets), Roberto Bettuolo (Ass. L’albero), Claudio Bianchi (FISM Como), Ettore Bonalberti (Ass. Liberi E Forti), Maurizio Borra (Ass. FamigliaSI), Filippo Boscia (Associazioni Medici Cattolici Italiani, Presidente on. Società italiana di bioetica e comitati etici); Paolo Botti (Ass. Amici di Lazzaro), Aldo Bova (Forum delle Associazioni sociosanitarie); Tonino Cantelmi (Aippc – Ass. Italiana Psicologi E Psichiatri Cattolici), Marina Casini (Movimento per la Vita), Anna Egidia Catenaro (Avvocatura In Missione), Jacopo Coghe (Ass. Pro Vita & Famiglia), Alessandro Comola, Augusto Bagnoli e Giancarlo Infante (Ass. Politicainsieme), Marco Dipilato (AGESC Milano), Marco D’Agostini (Ass. naz. Pier Giorgio Frassati), Giusy D’Amico (Associazione Non si tocca la famiglia), Fabio De Lillo (Ass. Cuore Azzurro), Stefano De Lillo (Ass. Cuore Azzurro), Emmanuele Di Leo (Ass. Steadfast Onlus), Riccardo Evangelista (Ass. Proposte per Roma), Giovanni Falcone (Osservatorio veralex?), Marco Ferrini (Centro internazionale Giovanni Paolo II e per il magistero sociale della Chiesa), Elena Fruganti (Ass. Esserci), Giovanni Gut (MCL-Movimento Cristiano Lavoratori), Sara Fumagalli (Ass. Umanitaria Padana), don Gianni Fusco (Confederazione internazionale del clero), Massimo Gandolfini (Ass. Family Day- Difendiamo I Nostri Figli), Gianluigi Gigli (Osservatorio veralex?), Chiara Iannarelli (Associazione Articolo 26), Marco Invernizzi (Alleanza Cattolica), Antonella Luberti (Ass. Cerchiamo il Tuo volto), Diego Marchiori (Ass. Vivere Salendo), Domenico Menorello (Osservatorio parlamentare «Vera lex?»), Francesco Napolitano (Ass. Risveglio ), Alessandro Pagano (Osservatorio veralex?), Paola Pellicanò (Ass. DONIM VITAE), Emilio Persichetti (Ass. Convergenza Cristiana), Riccardo Pedrizzi (Presidente Comitato scientifico UCID), Maurizio Perfetti (Collatio.it), Giovanni Pirone (Ass. Etica & Democrazia), Massimo Polledri (Osservatorio veralex?), Mauro Ronco (Centro Studi Livatino), Francesco Rabotti (Comitato SALE per la dottrina sociale), Carlo Ranucci (Ass. Convergenza cristiana 3.0), Marco Respinti  (International Family News), Eugenia Roccella (Ass. Progetto culturale), Maurizio Sacconi (Osservatorio veralex?), Luisa Santolini (Osservatorio veralex?), Ivo Tarolli (Ass. Costruire Insieme), Olimpia Tarzia (Movimento Per: Politica; Etica, Responsabilità), Giorgio Zabeo (Circoli insieme), Marco Zabotti (Associazione Vita Nuova – Rete Italia Insieme), Germano Zanini (Ass. Rete Popolare), Peppino Zola (Ass. Nonni 2.0)

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